(ASI) Lettere in redazione - Ieri sera, durante la tradizionale parata del carro, che rievoca il miracolo delle guarigioni dalla peste del 1624, operate da una Santa patrona che fu vergine ed eremita, la “cultura” omofila di Orlando, e del suo braccio destro Giambrone, ha gettato definitivamente la maschera: sulle pareti esterne della cattedrale sono stati proiettati il logo del Gay Pride, già finanziato dal Comune, e alcune immagini di famiglie “alternative”, accompagnati da una colonna sonora composta da brani di noti gruppi gay.