(ASI) Lettere in redazione - “Il sistema delle associazione degli allevatori del Lazio svolge sul territorio regionale una costante attività di verifica quantitativa e qualitativa delle produzioni degli animali di interesse zootec (bovini, ovini e pollame) della loro tracciabilità nonché del benessere degli animali allevati.
In nico pratica si occupa di monitorare tutta la filiera produttiva acquisendo tutti i dati necessari per la elaborazione delle performance produttive al fine di migliorare la selezione verso i migliori soggetti. E per la sopravvivenza di questo prezioso settore è messa in pericolo dal momento particolare che sta vivendo il laboratorio Accredia in quanto non vengono corrisposte le competenze finanziarie dovute”.
Lo dichiara il presidente di AssoTutela, Michel Emi Maritato.
“Infatti l’intera struttura è composta da 5 sedi provinciali, una sede regionale e un laboratorio accreditato Accredia per le analisi dei parametri chimico–qualitativi (grasso, proteine, cellule somatiche, aflatossine, carica batterica, urea per dirne alcune). Mentre il personale è suddiviso tra tecnici di campagna e d’ufficio per un totale di 62 unità.
L’attività è svolta mensilmente presso le aziende socie che ad oggi ammontano a circa 2000 – precisa Maritato - . Vale a dire che rappresenta l’unico punto di riferimento tecnico degli allevatori del Lazio, per il costante monitoraggio della qualità delle produzioni aziendali con benefiche ricadute sul mondo dei consumatori. Il sistema viene cofinanziato dal ministero Agricoltura (MIPAAF) e dalle Regioni (da alcuni anni in maniera sempre minore ) e in minima parte dagli allevatori aderenti”.
“È evidente che ogni ritardo nella erogazione dei contributi sopra citati mette a repentaglio il corretto funzionamento del sistema. Ad oggi non è stata erogata nessuna anticipazione per l’attività dell’anno 2013 causando la mancata corresponsione di alcune mensilità di retribuzione fino a 3 mesi e costringendo i dipendenti ad anticipare le spese giornaliere di locomozione per lo svolgimento della propria attività lavorativa”.
“Il perdurare di questa situazione non può che provocare l’interruzione dell’attività con conseguente disagio per gli allevatori e per la tutela del consumatore e in ultima analisi la compromissione del posto di lavoro.
Chiediamo pertanto – conclude Maritato – di erogare i finanziamenti dovuti e provvedere tempestivamente ad aprire un tavolo di trattative regionale con il settore degli allevatori del Lazio per attivare gli strumenti necessari al rilancio. Non servono fiere sulla buona qualità del nostro cibo ma atti concreti che provvedono alla produzione”.
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