(ASI) Lettere in redazione - Ieri sera, durante la tradizionale parata del carro, che rievoca il miracolo delle guarigioni dalla peste del 1624, operate da una Santa patrona che fu vergine ed eremita, la “cultura” omofila di Orlando, e del suo braccio destro Giambrone, ha gettato definitivamente la maschera: sulle pareti esterne della cattedrale sono stati proiettati il logo del Gay Pride, già finanziato dal Comune, e alcune immagini di famiglie “alternative”, accompagnati da una colonna sonora composta da brani di noti gruppi gay.
Ma registriamo una reazione incoraggiante: l’arroganza raggiunta ieri dai militanti e dai fiancheggiatori delle lobby gay presenti in giunta ha suscitato lo sdegno del segretario dell’arcivescovo Paolo Romeo, don Fabrizio Moscato, che sulla sua pagina personale di Facebook ha tuonato:
“Vergogna! Stiamo toccando il fondo! L’ideologia omosessualista proiettata sul nobile portico meridionale della Cattedrale di Palermo in occasione del Festino della Patrona Rosalia! I simboli del gay pride e delle unioni omosessuali accostati ad un neonato… Il carro fatto passare a Porta Felice da un cancello con motivi orgiastici… Ma chi può convincermi che è tutto normale? Ma chi può avere argomenti che difendano un vero e proprio insulto alla nobiltà della fede che la Santuzza ed anche la Cattedrale rappresenta? Chi può dirmi che non si tratti di sudicia provocazione? Questo è il futuro visto con lo sguardo dei bambini? No! Questa è strumentalizzazione dei bambini! Questo è un futuro IMPOSTO ai bambini da minoranze che hanno uno sguardo falso e deviato… L’unica paura è per i più piccoli che ci guardano…”
Sarebbe interessante capire, magari assieme a don Moscato che in quest’occasione ha certamente mostrato una linea di condotta distante dal diffuso donabbondismo di Curia, perché si sia dovuti arrivare a tanto prima che un autorevole membro della gerarchia ecclesiastica palermitana si pronunciasse pubblicamente in modo così limpido.
Nulla, infatti, era stato fatto in questi anni per arginare la cultura “gay friendly” sempre più arrembante, anzi: la recente rielezione di Orlando aveva ricevuto notevoli appoggi proprio da quegli ambienti che oggi prendono atto delle precise caratteristiche di un mondo che avrebbero già dovuto conoscere e con cui si erano illusi, evidentemente, di poter scendere a compromessi.
Forza Nuova si chiede: perché il volto mostrato dalle gerarchie ecclesiastiche siciliane sulla questione sia stato finora quello di Mons. Peri che, anziché appoggiare le forze spontanee aggregatesi in città a difesa della famiglia naturale, ha mostrato un atteggiamento ambiguo e fuorviante, giungendo a dire che certe verità debbano essere “sussurrate”?
Forza Nuova, dopo quanto accaduto, si augura che l’ultimo blasfemo episodio serva da sveglia e, facendo proprie le parole di don Moscato, ribadisce: ” Questo è un futuro IMPOSTO ai bambini da minoranze che hanno uno sguardo falso e deviato”.
Forza Nuova auspica che tutte le forze sane della città possano aggregarsi ed opporsi in modo più efficace all’avanzare incessante della tirannide “politicamente corretta”.
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