(ASI)
Lettere in Redazione - Negli ultimi tempi i cittadini di Taranto e zone limitrofe sembrerebbero costretti a convivere con strani odori provenienti dalla zona industriale. Nonostante ENI neghi ogni responsabilità in merito a quanto sta accadendo, l’ARPA sembrerebbe non essere d’accordo, tanto da addebitane alla raffineria di Taranto la causa.
La scrivente Organizzazione Sindacale, nell’ambito della sua attività a tutela della salute pubblica e degli stessi lavoratori, considerando il persistere di tale, fastidiosa, situazione, non può sottrarsi all’impegno di osservare ed agire in favore della collettività. La USB di Taranto, pertanto, nel ritenere piuttosto blande , pilatesche, offensive nonché gratuite le dichiarazioni dell’ENI nel caso specifico, comunica lo stato di agitazione contro la stessa e, nel contempo, si dichiara pronta a porre in essere tutte le forme di lotta necessarie per restituire ai cittadini e ai lavoratori il diritto fondamentale alla Vita e alla Salute. La USB nel richiamare alle proprie responsabilità il colosso ENI che, ricordiamo è ospite di questo territorio e non padrone, contestualmente vuole esortare le istituzioni pubbliche competenti, nel cui esercizio del potere è anche contemplato quello coercitivo, a non rimandare ulteriormente interventi mirati alla soluzione definitiva della questione. La USB, infine, invita tutti coloro (cittadini e lavoratori) che si sentono defraudati anche del diritto a respirare, a sostenere le iniziative di lotta contro chi inquina, avvelena e uccide liberamente in casa nostra.
Coordinamento USB-Unione Sindacale di Base- Taranto