(ASI) Dopo una prima sosta a Dušanbe, capitale del Tagikistan, per il 17° vertice dei capi di Governo dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, il primo ministro cinese Li Keqiang è arrivato in Europa. Sbarcato lunedì scorso a L'Aja, in Olanda, dove ha incontrato il suo omologo olandese Mark Rutte, ha raggiunto proprio ieri la capitale belga Bruxelles, dove parteciperà ad un vertice bilaterale col premier belga Charles Michel per poi prendere parte, a partire da oggi, al 12° vertice generale dell'Asia-Europe Meeting (ASEM).
L'ASEM è un ormai consolidato summit, lanciato per la prima volta nel 1996 come iniziativa di dialogo fra l'Unione Europea e l'ASEAN, l'organizzazione che raccoglie dieci Paesi del Sud-est asiatico, ad eccezione di Timor-Est e Papua Nuova Guinea. Fra gli allargamenti dei due mercati comuni e l'estensione degli inviti ad altri importanti attori internazionali, nel corso degli anni l'ASEM è arrivato a contare ben 53 membri partecipanti, di cui 51 Paesi e 2 organismi, cioè la Commissione UE e la Segreteria dell'ASEAN. Dopo i vertici di Milano, nel 2014, e di Ulaanbaatar, in Mongolia, nel 2016, sarà ora la capitale belga a calamitare l'attenzione internazionale per una due-giorni di dibattito e confronto fra i due colossi economici.
Cifre di Eurostat alla mano, infatti, i partner dell'ASEM rappresentano il 60% della popolazione mondiale, il 65% del PIL globale, il 55% del commercio mondiale ed il 75% del turismo mondiale. L'interscambio commerciale fra i membri europei dell'ASEM (UE a 28 più Norvegia e Svizzera) e quelli asiatici (inclusa la Russia) ammonta a 1.334 miliardi di euro in beni e servizi, di cui 585 miliardi in uscita dall'Europa e 749 in uscita dall'Asia. Per quanto riguarda gli investimenti, l'Europa recita in Asia un ruolo di altissimo livello con 1.039 miliardi di euro di IDE contro i 635 miliardi degli Stati Uniti.
Il tema di quest'edizione sarà Europa e Asia: Partner Globali per Sfide Globali e metterà sul tavolo quattro assi portanti delle relazioni intercontinentali: commercio e investimenti; connettività; sviluppo sostenibile e clima; sfide per la sicurezza (terrorismo, non-proliferazione, cybersicurezza, immigrazione illegale ecc. ...). Da quando la Cina, nel 2013, ha annunciato l'iniziativa Belt and Road, per la ricostruzione in chiave moderna delle antiche direttrici terrestri e marittime della Via della Seta, il vertice ha assunto ulteriore rilevanza, restituendo forza ad argomenti fondamentali previsti all'ordine del giorno. La connettività, le infrastrutture e le catene logistiche fra Europa ed Asia tornano infatti prepotentemente attuali, schiudendo nuove opportunità per gli investimenti fra i due Continenti.
Nato sulla scia dell'ascesa economica e diplomatica del Sud-est asiatico negli anni Novanta, oggi l'ASEM vede nella Cina il fattore decisivo, quello capace di determinare le dinamiche e gli equilibri nei rapporti internazionali fra l'Europa e l'Asia. Con il lancio della nuova linea del presidente Xi Jinping all'ultimo Congresso del Partito Comunista Cinese - cioè il Pensiero sul Socialismo con Caratteristiche Cinesi per una Nuova Era - il Paese di mezzo ha definitivamente imboccato la via della sostenibilità, dell'apertura e della costruzione democratica. La riforma strutturale dell'offerta, che sta guidando la trasformazione del sistema economico cinese verso un modello di sviluppo pienamente fondato sulla qualità (Made in China 2025) e trainato dai consumi interni, porterà ad una sempre maggiore apertura del colosso asiatico al resto del mondo, come confermato anche dallo stesso Xi Jinping durante l'ultimo Forum di Boao dell'aprile scorso.
Compito del premier Li Keqiang, infatti, sarà proprio quello di presentare al tavolo dell'ASEM i progressi compiuti dal suo Paese nel corso degli ultimi due anni, promuovendo le numerose iniziative di dialogo e cooperazione in cartello, a partire dal China International Import Expo, uno dei più grandi eventi economici internazionali dell'anno, in programma dal 5 al 10 novembre prossimi a Shanghai, presso il National Exhibition and Convention Center, in un'area di 180.000 m2. Stando alla stime diffuse dalla Camera di Commercio Italo-Cinese, l'evento dovrebbe attirare ben 150.000 partecipanti qualificati come buyer nazionali e internazionali, attivi in filiere di prodotti e servizi: per quanto riguarda i primi, si parla anzitutto di elettronica, accessori intelligenti, beni di consumo, food, sanità e trasporti; per quanto concerne i secondi, invece, sulla lista ci sono turismo, creative design, cultura e formazione, tecnologia e outsourcing.
Appena atterrato a Bruxelles, Li Keqiang ha dichiarato alla stampa che la pace, lo sviluppo, l'apertura e la cooperazione restano il canale principale dei nostri tempi, malgrado i difficili cambiamenti e le incertezze che il mondo sta affrontando. Secondo il primo ministro cinese, l'Asia e l'Europa, in qualità di grandi blocchi economici e di forze di stabilizzazione a livello mondiale, dovrebbero rafforzare il dialogo e la cooperazione, salvaguardare la pace mondiale, prepararsi insieme alle sfide e perseguire lo sviluppo. «Li, inoltre, proporrà le iniziative della Cina in materia di cooperazione Asia-Europa e condividerà idee sulle questioni relative agli hotspot regionali», ha affermato durante una conferenza stampa Zhang Hanhui, assistente al Ministero degli Esteri, citato da Xinhua.
Questo vertice ASEM è il primo da quando Donald Trump siede sulla poltrona più importante della Casa Bianca. Secondo le indiscrezioni, il primo ministro cinese, nel suo intervento, dovrebbe toccare anche l'argomento più caldo in questa fase storica, cioè la difesa del multilateralismo, in contrapposizione alle vere e proprie guerre commerciali lanciate dagli Stati Uniti negli ultimi tempi con misure che stanno colpendo in primis proprio la Cina, ma che rischiano di colpire pesantemente anche altri attori internazionali da qui ai prossimi mesi, a partire da Europa e Giappone.
Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia