(ASI) “La morte del tenente Massimo Ranzani rende ancora più alto il tributo di sangue pagato dall’Italia in Afghanistan. Il dolore per l’ennesima perdita umana deve essere vissuto come hanno il dovere di fare i grandi Paesi, onorando il caduto e ribadendo con forza, senza se e senza ma, che prosegue il nostro impegno per garantire pace, democrazia e sicurezza laddove non ci sono”.