La segreteria ha approvato all’unanimità un documento che ribadisce le seguenti questioni:
1. Riduzione delle attuali aziende sanitarie esistenti a livello regionale a due di carattere provinciale, con Terni che ha già realizzato la sua parte;
2. Due aziende ospedaliere autonome a Perugia e Terni capaci di mantenere e sviluppare le eccellenze in settori di grande interesse strategico nazionale, il polo universitario, senza tralasciare la dimensione comunitaria.
Infine il documento richiama le istituzioni locali, per il ruolo ricoperto dai sindaci, quali massime autorità locali in tema sanitario, a svolgere un’azione sinergica con le aziende sanitarie affinché sia nella prevenzione che nell’assistenza domiciliare non si assisti, come in questo ultimo periodo, ad una conflittualità continua con le categorie più deboli (anziani, disabili, minori, famiglie indigenti) che, in una grave situazione economica, come quella che si sta vivendo nella provincia di Terni, rende inefficace l’azione amministrativa e demolisce un modello di welfare faticosamente costruito in questi anni con la partecipazione del terzo settore del volontariato.
Il Presidente della III Commissione Regionale Massimo Buconi, che si occupa di sanità, e l’Assessore Regionale Silvano Rometti, presenti alla riunione della segreteria regionale, si faranno promotori in Consiglio Regionale del documento approvato all’unanimità.