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(ASI) Il ritornello che sento ogni giorno dai politici e dai loro amici “tecnici” è sempre lo stesso: se in Italia siamo in una situazione drammatica è solo colpa nostra perché siamo evasori fiscali. Mia mamma prima di andare in pensione lavorava in quella che oggi si chiama Agenzia delle Entrate.

Spesso parliamo di fisco ed entrambi siamo d’accordo che l’evasione fiscale sia da combattere. Penso ciò anche se non sono un “privilegiato” come altri, perché non ho lo stipendio sicuro (anzi in questo momento non ce l’ho proprio) in quanto autonomo. Ieri le ho chiesto: “Mamma, pensi che se pagassimo il DOPPIO delle tasse, l’Italia sarebbe un Paese migliore?”. E lei: “Ma cosa dici? Ruberebbero il DOPPIO!”. Chi, è facile immaginarlo… Il presidente della Repubblica ha detto: “Gli evasori fiscali non meritano di essere chiamati Italiani.”. Mi piacerebbe chiedergli: i ladri che si sono ingrassati nei partiti grazie ai finanziamenti pubblici (bocciati da un referendum popolare di cui oggi non si tiene minimamente conto!) e che siedono bellamente sulle loro poltrone, invece di sedere su una panca di legno in galera, QUELLI sono Italiani? C’è forse ALMENO uno di loro che, dopo essere stato scoperto si sia suicidato per la vergogna o abbia chiesto scusa al popolo? Beh, se quelli sono Italiani, preferisco diventare albanese o africano, perché mi vergogno di essere italiano come quei ladri! Su quella tassazione disumana vive uno stato nato male, amministrato ancor peggio, arrogante come un padrone di una fabbrica di fine ‘800. Ebbene, contro quei ladri Napolitano non ha detto una parola! Gli evasori che lui non considera Italiani, invece lo sono, come lo sono quei politici corrotti e ladri, come sono Italiani i manager statali che percepiscono stipendi milionari in barba alla crisi ed agli imprenditori indebitati che si suicidano come pure gli operai disoccupati! Sono Italiani come quei tanti parlamentari e consiglieri regionali inutili, che nella vita possono fare solo i politici, perché non sanno fare nulla, che non hanno mai lavorato e che non pensano affatto a rinunciare ai loro privilegi di casta e che si permettono di accusare chi chiede un parlamento dimezzato nel numero e con stipendi più bassi, di essere un populista, un demagogo votato all’antipolitica e pericoloso per l’Italia, perché con tali parole preparerebbe la strada all’avvento di una dittatura. Ma la dittatura sono proprio loro!!! Oggi Napolitano fa il patriota perché gli conviene, ma fino a ieri sventolava la bandiera rossa con la falce e il martello, simbolo del bolscevismo che prevaleva in lui sull’amor di patria! A sua PARZIALE scusante l’età avanzata, ma per chi lo ha messo sul Colle non c’è nessuna attenuante!

Andrea Mantellini

Cons. Circoscrizione 1 Comune di Forlì

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