(ASI) “Come volevasi dimostrare, la crisi della politica e il succedersi di governi 'tecnici' o 'di larghe intese' genera il terreno più adatto allo spolpamento di quel che resta del patrimonio economico, produttivo ed energetico italiano. La privatizzazione alla chetichella di Eni ne è la prova più lampante”. Così Casa Pound Italia commenta quanto accaduto all'assemblea di Eni, dove lo Stato si è improvvisamente trovato in minoranza. “La quota di proprietà pubblica dell'Ente Nazionale Idrocarburi – continua Cpi – è stata, per la prima volta nella storia, messa in minoranza nell'ultima assemblea dei soci.