(ASI) Approccio alla partita sbagliato dal punto di vista caratteriale e mentale, manovra sterile e macchinosa, oltre che una lettura a match in corso inspiegabile da parte di mister Camplone; Queste ed altre sono le motivazioni che hanno fatto maturare una sconfitta impronosticabile e sanguinosa per il proseguo della stagione biancorossa.
E pensare che questa doveva essere la partita della consacrazione per il Perugia, che affrontava il fanalino di coda Barletta e con una vittoria avrebbe dato continuità al proprio rendimento e riproposto la propria candidatura per i vertici della classifica. Camplone schiera il consueto 4-3-3, con Ciofani terminale offensivo, Rantier e Moscati esterni d'attacco, con Politano sacrificato a mezz'ala (ruolo che a mio parere ne limita oltremodo le capacità); dopo una mezz'ora nella quale i grifoni faticano a costruire gioco, non riuscendo quasi mai a trovare sbocchi offensivi, in chiusura di prima frazione costruiscono 2 buone occasioni su corner, ma in entrambi i casi il portiere avversario si fa trovare prontissimo. Già nei primi 45 minuti si nota l' intento dei nostri avversari, ovvero chiudersi nella propria metà campo tentando di punirci in contropiede, sfruttando le doti di corsa di Carretta, che sull'out di destra ha spesse volte messo in difficoltà un Liviero parso ancora in ritardo di condizione. Nella ripresa ci si aspetta un Perugia diverso soprattutto dal punto di vista caratteriale, ma anziché intensificare la manovra e mettere in campo più grinta, i biancorossi continuano a costruire trame prevedibili e mai concrete, complice un Esposito che in cabina di regia ha sbagliato qualsiasi cosa (anche appoggi elementari a 2 metri) e l'assenza totale di movimento senza palla da parte degli esterni. Un paio di occasioni il grifo le costruisce sfruttando le fasce: dapprima un cross da sinistra trova la deviazione di Ciofani ma il pallone esce di poco, qualche minuto dopo Moscati mette un buon traversone da destra, ancora Ciofani si avventa sul pallone, ma viene tirato giù da un difensore col Curi che invoca il calcio di rigore, il guardalinee però aveva già segnalato l'offside dell'attaccante.
Domenica grigia quindi, non solo meteorologicamente.
Alessandro Antoniacci –Agenzia Stampa Italia