E' evidente, quindi, che ogni anno la regione perderà circa 250 medici e in 5 anni, più di 2000 in 5 anni. Se domani non vogliamo ritrovarci ospedali fantasma, al posto di presidi sanitari degni di questo nome, dobbiamo intervenire oggi. Penso per esempio alla sorte dei punti-nascita di Adria, Valdagno e Piove di Sacco ai quali tengo molto, o al nuovo ospedale di Padova che rappresenta un modello di avanguardia sanitaria, ma è chiaro che uno scenario simile preannuncia un pericolo dalle dimensioni più estese. Tra pensionamenti o passaggi al privato, i primi a rischio estinzione sono anestesisti, chirurghi, igienisti, ginecologi e psichiatri: un vero paradosso visto che, se da un lato mancheranno i medici, dall'altro sono oltre 15mila i laureati in Medicina ad oggi inoccupati e che in Italia ci sono ancora più medici degli altri Paesi Ue con sistemi sanitari simili. Tra uscite dal lavoro e numero contingentato di nuovi specialisti mancheranno quasi 12mila medici anche se ci fosse uno sblocco totale del turn-over".