(ASI) - È arrivata l’ora per il “decreto dignità” di passare in Commissione Finanze e Lavoro della Camera; il provvedimento, costituito da 900 emendamenti messi a punto da Lega e M5S, è atteso in Aula domani mentre il via libera di Montecitorio dovrebbe arrivare entro il prossimo fine settimana.
Ci sarebbero all’interno delle norme per salvaguardare i precari della scuola e per rafforzare i centri per l’impiego; verrà anche allentato il giro di vite sulle sigarette elettroniche. Dal canto suo l’opposizione, in particolare il Pd, ha proposto di esentare dalla stretta sui contratti a termine i dipendenti dei gruppi parlamentari e dei consigli regionali, coinvolgendo anche il personale che collabora con senatori e deputati. Stiamo parlando dei “portaborse”. La durata massima dei contratti a termine per queste figure professionali viene allungata a quelle della legislatura o della consiliatura, che sono di 5 anni e non di 2, come previsto dal decreto dignità. Insomma, la politica cerca di tutelarsi dalla stretta sui contratti a termine. L'obiettivo sarebbe quello ridurre la rotazione continua o l'impiego di altre forme contrattuali più precarizzanti (se non addirittura del nero) per gli assistenti di parlamentari e consiglieri. Allungare la durata del contratto dei portaborse “significa riconoscere che settori e attività differenti hanno bisogno di regole egualmente differenti e soprattutto assicurare maggiore trasparenza nei rapporti tra gruppi e dipendenti e maggiori garanzie per il personale”, ha affermato Antonio Viscomi del Pd, aggiungendo che “non intendiamo introdurre privilegi, dunque, ma assicurare pari diritti a tutti”. Il M5S, attraverso il suo leader Di Maio, fa sapere che potrebbe accogliere la proposta dell’opposizione e modificare l’emandamento.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia