(ASI) Roma - “Un conto è tassare il fumo e le sigarette, che fanno male alla salute. Un’altra è usare il fisco per fare un favore alla lobby del tabacco e ai tabaccai, massacrando al tempo stesso diverse imprese italiane che hanno fatto del nostro Paese il leader mondiale nella produzione di liquidi e basi per le e-cig, in particolare sui prodotti ‘zero nicotina’.
Ecco perché abbiamo presentato un emendamento soppressivo al decreto fiscale in discussione alla Camera”.
Lo dicono i deputati M5S con i portavoce Alessio Villarosa e Laura Castelli.
“Oggi poco meno di 2 milioni di italiani - spiegano i parlamentari - utilizzano le sigarette elettroniche, il volume d’affari si aggira sui 300 milioni di euro e le aziende di settore, indotto compreso, sono oltre 12mila, se si considerano anche gli shop fisici e online, i grossisti e i distributori. Mentre i produttori di liquidi e hardware sono una cinquantina. Parliamo insomma di circa 40mila persone toccate da una norma pensata scientificamente per uccidere un comparto, con il rischio di non vederne nemmeno i benefici per l’erario”.
“Se chi ci governa conoscesse un minimo il principio della curva di Laffer, saprebbe che un’aliquota troppo alta non fa crescere più il gettito, ma comprime l’attività tassata, con effetti negativi anche per le casse pubbliche. Così facendo si scoraggia chi voleva provare a smettere di fumare con un metodo più morbido dell’abbandono immediato della sigaretta”, concludono Villarosa e Castelli.