L’anziano Simone Palumbo (Franco Roccasalvo) è alla ricerca di un erede che purtroppo non arriva e così, desideroso di difendere la propria virilità, intende appropriarsi del futuro nascituro della nipote Tuzza (Claudia Cantale), in attesa di un figlio il cui padre è proprio Liolà, già alla prese con altri tre piccoli “cardelli”: Paliddu, Caliddu e Tiniddu interpretati dai giovanissimi Sandro Seminara, Alessandro Blundo e Daniel Fresta.
Sulla scena si stagliano, nitide e dai contorni ben definiti, le figure femminili della zia Croce Azzara cugina di zio Simone (Deborah Sorbello), della moglie di Simone, Mita (Noemi Stracquadanio), della Gna’ Gesa (Giorgia Greco), e della Gna’ Carmina (Marianna Muscari), di zia Ninfa (Rosalba Ruggieri) madre di Liolà, accompagnate da Ciuzza, Luzza e Nedda (rispettivamente Jenny Baiunco, Giulia Zappalà e Claudia Blundo). Un incontro – scontro tra due universi, quello maschile e quello femminile, che culmina nel ferimento di Liolà, da parte di Tuzza, con cui si conclude la commedia.
Apprezzati dal numeroso pubblico intervenuto anche i movimenti scenici e le danze, curati da Cinzia Riccioli, in cui si sono esibiti gli uomini e le donne del contado e le ballerine: Giuseppe Raimondo, Davide Imbrosciano, Manuela Lupica, Noemi Di Paola, Mariateresa Di Mauro, Gloria Seminara, Sofia Raimondo, Alice Raimondo. Sulla scena anche Sergio Buttigè nei panni del suonatore.