L’eroe irredento della Brigata Sassari: Guido Brunner

(ASI) – Padova. Il nuovo libro di Stefania Di Pasquale, fresco di stampa per i tipi di Ravizza Editore, ha il merito di ricostruire la biografia di Guido Brunner, il quale, come afferma il titolo del libro, è stato “l’eroe irredento della Brigata Sassari”. Nato a Trieste nel 1893, e caduto eroicamente sul Monte Fior nel 1916, Guido Brunner faceva parte di quella borghesia triestina animata da entusiastici ideali irredentisti, al punto da arruolarsi volontaria nel Regio Esercito italiano, e per esso, arrivare all’estremo sacrificio.

Oltre a ricostruire le vicende familiari, tracciare la biografia dei componenti della famiglia Brunner, il libro ha altresì il merito, o per meglio dire, il compito, di smascherare una leggenda storica tramandata sino ai nostri giorni: la presunta grazia concessa dall’Imperatore Francesco Giuseppe a Guido. In realtà, come l’autrice spiega, ella stessa era convinta dell’accaduto, avendo ricostruito la biografia di Alice Weiss, la madre di Don Lorenzo Milani, all’epoca fidanzata con Guido Brunner. Tuttavia, espandendo le ricerche a Guido, è giunta alla puntuale conclusione che non vi è stata alcuna grazia, ma solo una leggenda orale tramandata erroneamente sino ai nostri giorni.

Parimenti, oltre ad indagare le gioie, i dolori, le speranze della più bella e idealista gioventù triestina, che passa attraverso gli Stuparich e gli Slataper, la parte finale del libro, è dedicata ad una biografia riguardante alcuni personaggi della famiglia Brunner: la madre Gina, il padre Rodolfo, la sorelle Ada e Lea, il fratello Leone, e la già citata Alice, la quale, morto l’amato Guido, andrà in sposa ormai ventiquattrenne al possidente terriero Albano Milani – Comparetti, dal quale avrà tre figli: Adriano, Lorenzo (don Milani) ed Elena. Si può tranquillamente affermare che il libro rappresenti uno spaccato di vita dell’epoca triestina, e della passione che questa città ha riservato per divenire italiana, un duro percorso durato fino a 70 anni fa. Molti i personaggi che figurano tra le vicende del saggio, senza dimenticare l’appartenenza alla religione ebraica della famiglia Brunner, poi oggetto di persecuzioni dal 1938 sino al termine della seconda guerra mondiale.

Oltre ad aver fornito un ottimo corpus fotografico dedicato a Guido Brunner, alla sua numerosa famiglia, alla domanda di iscrizione alla Regia Università di Bologna presso la facoltà di giurisprudenza, l’atto di nascita, e altro, il saggio si chiude con i luoghi dell’eroe, un modo per poter entrare in contatto con i palazzi, gli istituti scolastici, i suoi spazi di vita quotidiana. E si individuano, tra gli stessi, quelli presenti in Trieste, quelli di Cavenzano, Campolongo Topogliano (entrambi in provincia di Udine), Bologna, Forcoli (Villa Brunner), Roma, l’Altopiano di Asiago e Sassari. Per quanto, si ribadisce, questo rappresenti un metodoideale per comprendere quali fossero i luoghi ove avveniva la vita quotidiana dell’eroe triestino, non si comprende la ragione per la quale l’autrice non abbia citato il “ricreatorio Comunale Guido Brunner”, presente nel Comune di Trieste, nel quartiere di Roiano.

Il ricreatorio, sorto nell’ex Villa Sara Davis (*), nel 1918 veniva dedicato ed intitolato proprio a Guido Brunner. Dalle ricostruzioni più recenti, pur essendo la struttura stata oggetto di riqualificazione nel 2019, la soffitta ospiterebbe il busto, ormai polveroso, relegato ad un triste oblio, dell’eroe irredento combattente nella Brigata Sassari. Quale occasione migliore, se non l’uscita della prima biografia della Medaglia d’Oro, avrebbe potuto rappresentare la richiesta a sollecitare le istituzioni locali per ritrovare una degna collocazione del busto dell’eroe triestino? Certamente, l’occasione non è perduta, e anzi può esser presentata istanza in qualsiasi momento. E si auspica che l’autrice si muova proprio in questa direzione.

Al di là di ciò, e di qualche leggerissima svista ortografica che può esser tranquillamente aggiustata in una successiva edizione, il saggio ha davvero molti meriti, e anzi, spingerebbe qualunque persona interessata a riscoprire non solo le motivazioni ideali dell’autore, oggi purtroppo spente da una livellante propaganda antinazionale, ma anche di spingersi verso l’Altipiano di Asiago, verso il Monte Fior, che ha visto migliaia di giovani falciati nel fuoco delle trincee. Una palestra di vita istruttiva per tutte le generazioni presenti e future.

(*) figlia di un commerciante londinese, dal quale ereditò una cospicua fortuna, nel più completo anonimato, iniziò a fare beneficenza ricevendo nella sua villa di Scorcola i bisognosi, cui dava somme di interessandosi delle loro condizioni.Morta nel 1904, questa generosa signora inglese lasciava come volontà testamentaria la propria villa al Comune, con destinazione di pubblica utilità, una ingente somma per la realizzazione di una colonia per bambini indigenti ed infine il denaro per la costruzione del Mercato Coperto in via Carducci.

L’eroe irredento della Brigata Sassari – Vita e Morte di Guido Brunner

Trieste 1893 – Monte Fior 1916
di Stefania Di Pasquale

con l’introduzione del Gen. B. Stefano Messina e la prefazione del Ten. Col. Pasquale Orecchioni
Ravizza Editore
Pagine 152 – prezzo Euro 22,50
In tutte le librerie e nei negozi virtuali

Valentino Quintana per Agenzia Stampa Italia

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