(ASI) Tutti i nodi vengono al pettine. Se dovessimo guardare all’eliminazione in Champions League della Juventus potremmo utilizzare due prospettive. La prima che si limita agli episodi in senso stretto: se la traversa al ’94 di Cuadrado fosse stato goal, se l’arbitro avesse concesso il rigore sull’uscita del portiere addosso a Cristiano Ronaldo o se sempre l’arbitro non avesse concesso il fallo di Rabiot che ha dato origine alla punizione che ha fatto scaturire il 2 a 2, in tal caso probabilmente parleremmo della prova di carattere della Juve e dell’impresa di Chiesa.