(ASI) Roma. Un incubo in piena regola. Jorginho ha avuto la palla per il Qatar ma, evidentemente condizionato dagli errori precedenti, non è riuscita a metterla dentro. Morale della favola, per staccare il biglietto per i prossimi mondiali l'Italia dovrà ancora soffrire. Spiegato in parole povere bisognerà vincere a Belfast con più gol possibili e sperare che la Svizzera non faccia meglio da questo punto di vista.
Le possibilità di successo sono ancora buone dato che la differenza reti premia attualmente gli azzurri, ma sono proprio questi ultimi a dover recitare il mea culpa. Quei rigori che hanno fatto la differenza in positivo agli Europei in queste qualificazioni l'hanno invece fatta in negativo. Purtroppo in questo frangente i numeri sono incontrovertibili. Ci si sono messe poi di mezzo alcune scelte iniziali poco azzeccate da parte del commissario tecnico Roberto Mancini, che ha schierato dall'inizio un Belotti non al meglio, anche se in parte giustificato dai pochi palloni giocabili ricevuti, e un Locatelli chiaramente in calo rispetto ad inizio stagione, facendo subentrare gente come Berardi (che ha procurato il rigore della potenziale vittoria) e Tonali che avevano decisamente più gamba. E alla fine a cantare sono solo i tifosi d'oltralpe, mentre il caloroso pubblico romano non ha potuto far altro che sfollare mesto. Ora la missione è recuperare sul piano psicologico, compito tutt'altro che facile.
NO AL FALSO NUEVE - Vengono a cadere tutte le ipotesi che volevano Mancini, stante il forfait di Immobile, schierare la sua squadra con il finto centravanti. È Belotti a guidare l'attacco supportato da Insigne e Chiesa, che hanno il compito di aprire l'arcigna retroguardia elvetica. La cerniera di centrocampo è composta da Barella, Jorginho e Verratti. In difesa ci sono i fine Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi (sostituto di Chiellini) ed Emerson. Nella Svizzera Shaquiri, ex interista, e Steffen giocano alle spalle di Okafor.
AVVIO SHOCK - Prima prevedibile fase di studio e poi i rossocrociati iniziano ad aggredire e a creare i primi problemi. Che arrivano spesso è volentieri da sinistra: all'11' Okafor eludere in velocità la guardia della difesa e serve una palla precisa al limite dell'area per l'ex Udinese Widmer che di destro dal limite scarica sotto la traversa. La strada è in salita e rischia di complicarsi ulteriormente al 15' quando il numero 9 fa tutto da solo e calcia a giro da circa venti metri non trovando la porta per poco.
REAZIONE E PAREGGIO - Passata la buriana gli azzurri si riorganizzano e prendono progressivamente in mano il pallino del gioco. Al 22' Barella, liberato da una ribattuta di Zakaria su destro di Jorginho, servito da una bella giocata di Emerson Palmieri, spara addosso a Sommer in uscita, sprecando una colossale palla gol. Il pareggio è tuttavia solo rimandato: al 36' una punizione di Insigne trova il compagno di club Di Lorenzo che di testa beffa un Sommer in questo frangente non apparso impeccabile. Il var conferma la validità della realizzazione e l'Italia dunque può festeggiare il meritato pari.
I CAMBI PROVANO A DARE LA SCOSSA - Mancini toglie al 58' Belotti e Locatelli per Berardi e Tonali e il gioco sembra essere maggiormente fluido. Il fortino rossocrociato ha il merito di reggere e la prima vera occasione arriva soltanto al minuto 84 con Chiesa che dalla sua posizione preferita si procura lo spazio per tirare, il corpo però è troppo all'indietro e la palla si alza sopra la traversa. Quanto avviene all'89' lascia di stucco: Ulisse Garcia allunga il gomito su Berardi che era partito in velocità e ci vuole il consulto del var per assegnare il sacrosanto rigore. È Jorginho a prendersi la responsabilità ma l'esito è a dir poco catastrofico: la palla finisce direttamente in curva sud. Poco ,alé perché gli azzurri rischiano addirittura di perdere: al secondo dei quattro minuti di recupero Donnarumma in fase di disimpegno si fa rubare palla da Sow che serve Zequiri, il quale viene murato provvidenzialmente da Bonucci. Peccato, ma ora si fa davvero durissima.
IL TABELLINO
ITALIA - SVIZZERA 1-1
ITALIA (4-3-3) : Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci (C), Acerbi, Emerson Palmieri (79' Calabria); Barella (69' Cristante), Jorginho, Locatelli (58' Tonali); Chiesa, Belotti (58' Berardi), Insigne (79' Raspadori). A disp.: Sirigu (GK), Meret (GK), Biraghi, Pessina, Scamacca, Bernardeschi, Mancini G. All.: Mancini R.
SVIZZERA (4-3-2-1) : Sommer; Widmer, Akanji, Schär, Ricardo Rodríguez (69' Ulisses Garcia); Zakaria, Vargas (87' Zeqiri), Freuler; Shaqiri (C) (79' Sow), Steffen (69' Imeri); Okafor (79' Frei F.). A disp.: Omlin (GK), Köhn (GK), Mbabu, Aebischer, Itten, Cömert, Gavranović. All.: Yakın.
Arbitro: Anthony Taylor (Inghilterra).
Assistente 1: Gary Beswick (Inghilterra).
Assistente 2: Adam Nunn (Inghlterra).
Quarto Ufficiale: Craig Pawson (Inghilterra).
VAR: Stuart Attwell (Inghilterra).
AVAR: Paul Tierney (Inghilterra).
Marcatori: 11' Widmer (Svizzera), 36' Di Lorenzo (Italia).
Ammoniti: 43' Chiesa (Italia), 47' Insigne (Italia), 77' Schär (Svizzera), 81' Akanji (Svizzera).
Note: recupero 2'pt, 0'st. Calci d'angolo: 6-1. Temperatura: 15°C (Serata nuvolosa). Al 90'+1 Jorginho (Italia) ha fallito un calcio di rigore.
Enrico Fanelli - Agenzia Stampa Italia
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