(ASI) Sei mesi fa, durante l’inaugurazione dell’importante sede romana della sua catena, il grintoso fondatore di Eataly, Oscar Farinetti, ebbe a dire parafrasando Dostoevskij: “La bellezza ci salverà”. Non c’è che dire, l’intuizione che l’ha spinto a intraprendere questa attività è - da un punto di vista imprenditoriale - molto bella (o, almeno, alquanto redditizia). Quell’affermazione, tuttavia, apparve a molti piuttosto spavalda, giacché pronunciata all’interno di un grigio titano di cemento - di quattro piani e 16mila metri quadri - che è poco aderente a un’accezione di bellezza.