(ASI) “Figli e figliastri nella sanità del Lazio. Alle difficoltà di Asl e ospedali romani che ancora alla meno peggio riescono a sopravvivere, fa da contraltare il desolante spettacolo della sanità in provincia, devastata
dalla Polverini, polverizzata - ci si perdoni il bisticcio di parole - dal ‘combinato disposto’ dei commissari alla spending review, del sub commissario Zingaretti, della direzione Sanità dell’assessorato del Lazio, della cosiddetta ‘cabina di regia’ che registra solo insuccessi, della inutile commissione Politiche sociali e salute, presieduta dall’evanescente Rodolfo Lena e, dulcis in fundo, dei rappresentanti del penalizzante tavolo interministeriale Economia e Salute”. L’interminabile elenco di soggetti che, più o meno hanno a che fare con la gestione della sanità regionale, è fornito dal presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato, che chiarisce: “Partita dal decreto 80 del 2010, opera di Renata Polverini, la riorganizzazione della sanità provinciale, tra le macroaree e tagli lineari selvaggi, si è rivelata per i cittadini dell’area braccianense (Asl Roma F), tiburtina (Asl Roma G), dei Castelli (Asl Roma H) e ancora del reatino, del pontino, del viterbese - con le rispettive Asl - sicuramente devastante. Per non parlare del frusinate - continua Maritato - territorio martoriato senza più possibilità di offerta assistenziale che non sia o distante in termini chilometrici, o impraticabile per sovraffollamento o carenza di personale e strumentazioni. Una vera Caporetto - incalza il presidente - in cui mercoledì 16 sfileranno per protesta i sindaci di 27 località a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà. E se Frosinone piange - chiosa il presidente - Viterbo non ride, con tutta la mobilità passiva verso l’Umbria, sulle cui cause AssoTutela intende sicuramente far luce”.