Roma: corteo residenti e CasaPound contro il degrado, in piazza per dire 'Marino hai distrutto la città'

"Stop a insediamenti abusivi e centri accoglienza, prima gli italiani" 

(ASI) Roma, 12 luglio - In piazza contro il degrado e contro un sindaco "che ha distrutto la città". Circa quattrocento persone hanno sfilato questa mattina da piazza dell'Esquilino a piazza Venezia nel corteo organizzato dai comitati dei residenti di Settecamini e Ponte di Nona insieme a CasaPound Italia per chiedere l’immediata chiusura dei centri di prima accoglienza e un’azione decisa contro gli insediamenti abusivi.

Presente alla manifestazione anche l’eurodeputato della Lega Mario Borghezio, che già in campagna elettorale aveva preso impegni precisi sul fronte della lotta al degrado e della ferma opposizione a nuovi centri di prima accoglienza. 


"Alcuni italiani non si arrendono", "Settecamini: difendiamo il nostro quartiere", "Marino, Cutini, Sciascia, prima gli italiani!", "Tor Sapienza quartiere alla diossina", alcuni degli striscioni portati dai manifestanti, che sventolando il Tricolore hanno intonato slogan come "I centri di accoglienza non li voglio", "I rom tutti quanti in Campidoglio", "Prima gli italiani", "Il degrado non lo vogliamo", "Marino, guarda che hai fatto, hai distrutto una città".

"Al corteo hanno partecipato residenti di Settecamini, Prenestino, Casal Bertone, Tor Sapienza, Ponte di Nona, Magliana e Casalotti, quartieri che si sentono abbandonati dalle istituzioni al loro destino di 'terra di nessuno', considerati poco più di discariche a cielo aperto da utilizzare per le più svariate esigenze - sottolinea Mauro Antonini, responsabile di Roma Est per CasaPound Italia - Non è questione di razzismo o di 'intolleranza'. Ma non possiamo ammettere che i romani vengano discriminati, emarginati e vessati nei loro stessi quartieri solo perché un'amministrazione inetta non riesce a gestire la situazione. Basta ricordare quanto accaduto solo poche settimane fa al Pigneto, dove una maestra è stata aggredita in pieno giorno, mentre andava a scuola". 

 

"Non c'è alternativa: a Roma va messo un freno all'apertura scriteriata di nuovi centri d'accoglienza e va riportata la legalità rispetto agli insediamenti abusivi che proliferano in tutta la città", ha aggiunto Antonini, che poi, facendo riferimento "all'incredibile dispiego di forze dell'ordine" presente a piazza Venezia, dove sono stati addirittura saldati i cassonetti per paura di disordini, ha concluso: "Ci sembrerebbe più logico vedere una tale quantità di forze dell'ordine nei quartieri lasciati all'incuria e al degrado, in balia di criminali e disperati, invece che qui dove cittadini perbene stanno civilmente protestando per far sentire le loro ragioni a un'amministrazione allo sbando".

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