Mondiali Volley, il bilancio delle azzurre. Lunedì c'è il Giappone dopo Cina-Usa. I precedenti

(italpallavolofemminileASI) Sono passati ormai sedici anni dall’ultima vittoria ottenuta in un mondiale (il 15 settembre del 2002 in Germania). Allora l’Italia si piazzò al primo posto; tergo gli Stati Uniti e la Russia.

Le prime si riscattarono poi nel 2014; le seconde, invece, “clamorosamente”, dopo i due titoli consecutivi (sommandoli ai cinque conquistati dall’Urss prima del crollo del muro di Berlino), escono di scena oggi nella diciassettesima edizione in Giappone – Paese che ospita per quinta volta i campionati del mondo, la prima volta fu nell’anno del suo “boom economico” (1967).                                                      

 Per le russe detentrici di ben sette titoli, battute proprio dalle azzurre nella penultima sfida prevista nella seconda fase, è stata fatale la débâcle con la Cina inchiodata quasi sempre al secondo posto del Girone F, e che ha permesso alle americane di qualificarsi alle final six, dal terzo posto conquistato, per un solo punto di differenza. Niente da fare invece per la Turchia di Giovanni Guidetti, che ha perso letteralmente gli scontri diretti.                                                                                                                                      

L’Italia ha fatto da padrone il girone, quindi, inanellando nove vittorie consecutive e perdendo un “solo set” contro la Cina ed un solo punto, di conseguenza. Un risultato strepitoso e che testimonia – come affermato giorni scorsi dalla schiacciatrice Miriam Sylla – che le azzurre preparavano da tempo questo mondiale e che ogni vittoria dà uno stimolo in più per far meglio.                                                                                            

 Nei quarti di finale le prime tre qualificate affronteranno la triade del Girone E che raccoglie al suo interno Olanda, Serbia e Giappone. Per l’Italia saranno cruciali le sfide del 15 e del 16, rispettivamente contro il Giappone (12.20 ora italiana) e la Serbia (9.10) nel costituito altro girone G; il 14 Cina e Stati Uniti si affronteranno per le prima del Girone H (9.10) e infine il 15 e il 16 le olandesi se la vedranno prima con le americane (9.10) e poi con le asiatiche (12.20). Sullo sfondo un mondiale lunghissimo e intenso in cui le azzurre hanno trovato nella prima fase del girone B competitors di grande livello - a parte la Bulgaria – formazione come Cuba, Turchia e Canada (oltre alla Cina). Chirichella e compagne in scioltezza hanno raggiunto il primo posto a quota 15 punti con sei vittorie di fila, prima di agguantare la qualificazione ai quarti con ben 27 punti, tre in più rispetto le cinesi e otto al cospetto degli Stati Uniti. L’espressione più corretta in tal caso non sarebbe quella che vede l’Italia tra le prime sei al mondo, ma semmai la prima fra queste nazionali.                                  

Andando ai quarti, i precedenti con la Serbia non arridono di certo alla nazionale maschile rea di essere stata battuta nel mondiale di qualche settimana fa e di aver perso dunque il proseguo della competizione, ma, invece, per le azzurre l’ultimo ricordo è molto più gradevole, visto il successo in Nations League per tre set a uno a maggio, meno però in un bilancio complessivo, con l’Italia vittoriosa nei quattro dei nove match disputati dal 2014. Più benevole invece quello contro il Giappone: otto vittorie negli ultimi dieci match che sono intercorsi nello stesso periodo di tempo. Una delle due sconfitte per le azzurre è arrivata sempre in Nations League questa primavera. Le padrone di casa in questo cammino mondiale hanno perso solo una volta contro l’Olanda; la Serbia, tecnicamente superiore, ha subito due sconfitte a vantaggio sempre “orange” e delle stesse ragazze allenate da Kumi Nakada.                                                                                                                                                                   

Tra i tanti precedenti di Cina - Stati Uniti echeggiano i due successi delle seconde in “Nations” dapprima nella fase embrionale della rassegna e poi nella semifinale; invece una vittoria per parte nel match delle asiatiche contro l’Olanda. Per quanto concerne invece la maglia a stelle e strisce e quella orange il bilancio arride nettamente alle prime.                                                                                          

Qualora l’Italia dovesse qualificarsi alle final four (19 ottobre a Yakohama), e quindi da prima o seconda del suo girone, affronterà la sua corrispettiva dell’altro gruppo. Le vincenti dei due match approderanno poi in finale il 20 sempre nella stessa città. Al mondiale del 2014 le azzurre, con qualche senatrice, avevano realizzato lo stesso cammino fermandosi poi in semifinale contro la Cina per tre set a uno e ottenendo il quarto posto, dopo la sconfitta “legislativa” appunto per la terza e quarta posizione contro il Brasile. Oggi invece, nonostante questa nazionale ha emulato lo stesso percorso di quattro anni, c’è la sensazione che la banda di Mazzanti possa fare qualcosa in più in virtù non solo di un bilancio cristallino, ma anche in ragione di un gruppo, che a differenza di qualche tempo fa, ha già acquisito più esperienza in ambito internazionale e maggiore consapevolezza dei propri mezzi.

Roster azzurro al completo:

PALLEGGIATRICI: Ofelia Malinov, Carlotta Cambi

OPPOSTI: Paola Egonu, Serena Ortolani

SCHIACCIATRICI: Lucia Bosetti, Elena Pietrini, Miryam Sylla, Sylvia Nwakalor

CENTRALI: Cristina Chirichella, Sarah Fahr, Marina Lubian, Anna Danesi

LIBERI: Monica De Gennaro, Beatrice Parrocchiale

 

Elisa Lo Piccolo - Agenzia Stampa Italia

                                                                                          

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