(ASI)Roma - “E’ un pour parler generalizzato quello sulle Case della salute menzionate nel decreto del presidente Zingaretti. A nove mesi dal suo insediamento il governatore e commissario ad acta per il piano di rientro dal deficit sanitario ha messo su carta quelle che erano le sue intenzioni verbali in campagna elettorale.
E’ lecito chiedersi quanto ci metterà l’amministrazione regionale a rendere realizzabile il progetto”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato. “Infatti rimane da capire come si riusciranno a dare le opportune risposte ai pazienti-utenti del Servizio sanitario regionale tra liste d’attesa stracolme, agende per gli appuntamenti riferite al primo trimestre 2014, chiusura degli Ambumed malgrado la disponibilità dei medici di famiglia, accessi ai pronto soccorso innumerevoli. E questo solo per fare qualche esempio – aggiunge Maritato -. Al contempo invece tasse e ticket rischiano di aumentare per far fronte a un debito sanitario che non viene affatto ripianato. Il Lazio è dal febbraio 2007 che è sotto piano di rientro. Sono in pratica sette anni che diminuiscono in servizi in nome del risparmio, non si assumono i medici, in nome del risparmio, si chiudono gli ospedali sempre in nome del risparmio ma altrettanto si assiste a fenomeni amministrativi che poco hanno a che fare con le norme in vigore. Davanti a questa politica inconsistente chiediamo al governatore – conclude Maritato - di realizzare le case della salute e dare risposte ai bisogni di assistenza dei cittadini”.