“Il prof. Giuseppe Maria Nardelli  e la sua opera: tra scienza, storia, territorio e giornalismo”

 Sabato 31/maggio/20414, ore:17:00,  sala degli stemmi  del comune di Gubbio.

(ASI) Gubbio - Il Rotary Club Gubbio invita alla conferenza dal titolo “Il prof. Giuseppe Maria Nardelli e la sua opera: tra scienza, storia, territorio e giornalismo”, che si terrà sabato 31/5/2014 alle ore 17:00 presso la Sala degli Stemmi del Comune di Gubbio, in Piazza Grande.

Il convegno organizzato dal Rotary cittadino è dedicato al prof. Nardelli di cui il professore è stato Presidente e volgerà a ricordare in modo sintetico l’eclettico e approfondito operato scientifico e storico dello scomparso. Nell’ambito dell’incontro sarà dato conto dell’avanzamento del “Progetto di Studio prof. Giuseppe Maria Nardelli” volto alla perpetrazione della memoria dello scomparso ma soprattutto alla tutela e alla divulgazione del patrimonio culturale lasciato attraverso le sue pubblicazioni e carte. Di seguito il programma delle comunicazioni scientifiche:

Il “Progetto di Studio prof. Giuseppe Maria Nardelli”: natura e avanzamento, di Giuseppe Marino Nardelli(Titolare del Progetto); L’Archivio privato e le ultime collaborazioni di ricerca di Patrizia Biscarini(Responsabile della Schedatura e Ordinamento); Giuseppe Nardelli naturalista di  Bruno Ronchi(Professore Ordinario della Università degli Studi della Tuscia e Presidente della Associazione per le Scienze e Produzioni Animali); Storia della farmacia ed accademismo: lineamenti di un’opera fondamentale della Rappresentanza della Accademia Italiana di Storia della  Farmacia; Il giornalista e la Città Giampiero Bedini(Giornalista de La Nazione); Giuseppe Nardelli rotariano Giancarlo Sollevanti(Rotariano)

Nota biografica:

Giuseppe Maria Nardelli (1934-2010), è figlio di Teresa Del Sole (maestra pioniera dell’insegnamento e della alfabetizzazione del comprensorio eugubino e musicista, sorella di Emilio Del Sole ginecologo di casa reale) e del celebre violinista Marino Nardelli primo violino dell’EIAR di Roma.  Laureatosi in corso in Farmacia, Biologia e completati anche gli esami di Scienze Naturali a Perugia lavorò inizialmente presso la Ditta farmaceutica Angelini ad Ancona dove formulò la nota Tachipirina  in sciroppo per bambini. Poi fu titolare di farmacia rurale ed insegnante negli Istituti di istruzione superiore ove collaborò con la prestigiosa preside prof.ssa Maria Luisa Cassata. Medaglia d’Oro della Società Italiana per il Progresso delle Scienze, insignito del premio Bonomelli, docente di Etnobotanica presso l’Università degli Studi di Perugia consigliere della Accademia Italiana di Storia della Farmacia, socio corrispondente della Deputazione di Storia patria per l’Umbria, fu per oltre 35 anni giornalista ANSA e divulgatore scientifico in: Diana, Il Giornale dell’Agricoltura, Maga Natura, L’Universo (dell’Istituto Geografico Militare), Touring Club, Atti e Memorie della AISF, Bollettino della DSPU, Scienza e Tecnica (SIPS), Medicea di Firenze. Nel sua bibliografia si annoverano oltre 350 pubblicazioni tra cui varie voci per diverse Enciclopedie scientifiche, (Enciclopedia dell’Agricoltura Reda, Galileo Utet, Dizionario storico dei farmacisti, ecc.), almeno 8 libri, molti contribuiti in Atti congressuali, numerose monografie. È stato un importante studioso umbro, prolifico, interdisciplinare ed eclettico, ricco di interesse storico, che si è ampiamente affacciato al panorama culturale nazionale, emancipando tematiche locali oltre i confini della propria città. Di spicco i contatti giovanili col Nobel Konrad Lorenz frutto della sua passione non isterica per l’ambiente e la biodiversità e più tardi con il fisico Angelini ai Lincei,  con il premio Nobel Daniel Bovet e il segretario Rocco Capasso in seno alla SIPS, con la Fondazione Benetton, con Timothy Wilson dell’Ashmolean Museom di Oxford, con la scomparsa direttrice del settore rinascimentale del Metropolitan Museum di New York Olga Raggio, con la prof.ssa Elisa Sani del Victorian and Albert Museum di Londra,  con  studiosi italiani brillanti quali la prof.ssa Catselli. Delle molte uscite 4 sono le biografie ufficiali, che a breve dovranno essere tra l’altro integrate: una edita dalla Deputazione di Storia Patria per l’Umbria, una in Atti e Memorie rivista della Accademia Italiana di Storia della Farmacia, una divulgata attraverso la Sci-list della Società Chimica Italiana e una in Scienza e Tecnica organo ufficiale di stampa della Società Italiana per il Progresso delle Scienze di Roma che chiude editorialmente:   “Il dieci maggio di quest’anno non solo la Società Italiana per il progresso delle Scienze ma tutto il Bel Paese hanno perso un grande uomo”. Altri particolari biografici lascio ai relatori e alla loro memoria.

 

 

La nascita del progetto di Studio e le sue motivazioni:

Dunque come appare nella immagine simbolo della Società Chimica Italiana, ove è rappresentato un vulcano, ecco così io amo ricordare mio padre: “vulcanico”, come egli stesso si definiva entusiasticamente, ridendo compiaciuto e sornione delle sue piccole scoperte o intuizioni. Ho accondisceso allo sviluppo del Progetto di Studio dedicato al professor Giuseppe Maria Nardelli così come alla presente manifestazione non solo perché professori universitari, illustri accademici italiani ed inglesi, suoi colleghi, rotariani ed amici mi avessero consigliato e poi sostenuto nel farlo ma soprattutto per l’entusiastico parere e giudizio che generazioni intere di giovani e suoi studenti avevano di mio padre. Studenti di recente data (quelli Universitari del corso di etnobotanica di cui lui era titolare presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Perugia) e di più vecchia (riferendomi alle classi che partono dagli anni ’70 in avanti) intendendo tra questi moltissimi infermieri orami adulti (contribuì sostanzialmente con la scomparsa Preside sig.na Cassata alla creazione del Corso biologico sanitario dell’istituto sperimentale), prime leve degli dell’Istituto Tecnico e del Commerciale ormai tutti professionisti avviati, giornalisti tra cui alcuni ora appartenenti alla categoria ordinistica dei professionisti, addetti e imprenditori del settore alimentare, cacciatori, allevatori di cani, amanti del territorio e della campagna, giovanissimi in genere. Tengo a rimarcarlo questo progetto di studio nasce per onorare il loro tipo di giudizio e la memoria vivida che hanno di mio padre. Vitale, attuale e giovanile come era lui. Il Progetto e questo genere di manifestazioni nascono come un complesso ed organico organo scientifico che per quanto ancora piccolo vuole essere appunto pulsante, utile e rivolto ad ottenere sviluppi di produzione scientifica, fresca ed originale. Una produzione scientifica che parta dal lavoro del prof. Nardelli, che origini dallo studio delle sue carte e dei suoi lavori o che solo prenda spunto da detti lavori o addirittura dal personaggio stesso.  Solo così la sua opera perpetrata non sarà dimenticata, avrà un senso e sarà servita. Oltre al riconoscimento e al mantenimento della sua memoria  per una vita di studio, ricerche e di risultati di livello internazionale quindi il Progetto origina dalla volontà di creare memoria producendo nuovi e originali contributi culturali interdisciplinari: scientifici e storici. Come scritto nella introduzione di in una delle due ultime più recenti pubblicazioni postume “Il Progetto di Studio Giuseppe Maria Nardelli esprime quindi quanto i famigliari fanno per tenere viva la memoria dello studioso eugubino, considerati l’importanza e lo spessore del personaggio e della sua produzione scientifica. Esso è totalmente e faticosamente autofinanziato categoricamente senza scopo di lucro, ne pensiamo che ne avrà mai.

 

Struttura del Progetto di Studio e sua attività:

Ho inteso onorare e concretizzare le citate finalità progettuali attraverso 5 tipi di attività:

1)      Notifica dell’Archivio privato quale archivio di interesse Storico, tutelato dalla sovrintendenza archivistica dell’Umbria (referente dr. Squadroni)  con pubblicazione in volume ad immagini dei suoi contenuti.

 

2)      Ultimazione e pubblicazione postuma delle opere inedite e delle ricerche avviate.

3)      Valorizzazione del progetto e interventi per la perpetrazione della memoria:

  • Raccolta completa della rassegna stampa postuma riguardante studioso e

          progetto.

  • Raccolta completa delle citazioni postume e dediche alla memoria comparse  

          in pubblicazioni, volumi, comunicazioni, ecc.

  • Conferenze e tributi alla memoria: organizzati o partecipati.

 

4)      Creazione di una bibliografia completa per la DSPU.

5)      Premio alla memoria, con tematiche attinenti alla attività di ricerca dello scomparso (storia della farmacia, storia della ceramica tecnica, biodiversità) ed in futuro rivolto al migliore studio compiuto sull’archivio che si creerà.

 

 

Stato e sviluppo del progetto e Obiettivo futuro  saranno illustrati in conferenza.

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