La fine dell'Impero degli Asburgo e l'Europa che non trova più pace
(ASI) Vienna - La base dell'Europa dei popoli e delle nazioni, come la conosciamo oggi, nasce nella Tarda Antichità e/o primo/alto Medioevo, tra il V e il VII secolo, fra le migrazioni dei popoli germanici nei territori dell'Impero Romano, nelle province continentali occidentali che provoca il collasso delle istituzioni romane, e l'espansione degli Arabi, con la fine dell'egemonia romana nel Mediterraneo.                                                                            
L'ideologia che è stata il collante unitario dell'Europa, a partire dalla sua fondazione, dai regni romano - barbarici (antenati degli attuali Stati Nazione) fino alla nascita degli Stati nazionali moderni,
é stato il Cristianesimo, e non é un caso che alcuni dei santi padroni d'Europa sono degli evangelizzatori, venerati sia dai cattolici che dagli ortodossi (ossia da tutte le chiese cristiane che riconoscono il culto dei santi), oltre a Benedetto da Norcia (istitutore della Regola Benedettina), i fratelli Cirillo e Metodio di Tessalonica che nel IX secolo cristianizzarono gli Slavi. 
Infatti, considerando che la propagine dell'isola - mondo euroasiatica che viene chiamata oggi Europa, é  una terra di confine fra il cuore del mondo "Heartland" e il "Rimland" (fascia marittima e costiera che avvolge l'Eurasia), in cui sono avvenuti, nel corso dei millenni e dei  secoli, i contatti e gli scontri fra i popoli nomadi e quelli sedentari, si comprende come esistano due forze  identitarie in antitesi tra loro, quella "particolaristica" o "nazionale" dei popoli che cercano nuove terre dove prosperare e vivere in pace, e quella"universalistica" delle forze ecumeniche "sovranazionali", tipica dei gruppi di potere che vogliono mantenere inalterati i rapporti di forza a loro favore, tenendo sotto il loro controllo i popoli. Nel Medioevo questi poteri "universalistici" sono rappresentanti dal potere temporale di "Cesare" e da quello spirituale di "Dio" che ha nel clero il suo rappresentante.
A tal proposito, come insegna la storia maestra di vita, solo quando, si riesce a creare un organismo sovranazionale imperiale e autocratico, legittimato dal diritto divino (o da altra ideologia laica universale) che garantisca a livello locale, la sicurezza, le libertà dei popoli, l'auto - governo, la tutela degli usi e dei costumi delle nazioni, si é garantito un periodo di relativa pace e stabilità al Vecchio Continente. 
Corrispondono a queste caratteristiche storici attori geopolitici e delle relazioni internazionali, come ad esempio, in area Mittleuropea il Sacro Romano Impero (fino al 1806) e poi l'Impero Asburgico di Vienna (fino al 1918), invece ad oriente e nel mediterraneo l'Impero di Costantinopoli (prima bizantino fino al 1456 poi ottomano fino al 1922)  e l'Impero Zarista  (fino al 1917), successivamente Unione Sovietica fino al 1992. 
La caratteristica che accomuna questi imperi sovranazionali (tranne per l'Urss che merita un discorso a parte), é, in buona sostanza, l'esistenza al vertice di un potere autocratico (legittimato dalla tradizione e dal diritto divino), intorno a cui ruotano non solo ceti e consorterie di eredità medievale, tipiche del cosiddetto "Ancien Régime", ma anche le realtà locali che sono tutelate dall'eterogeneità del sistema feudale prima, e da una organizzazione politico - giuridico - amministrativa a livello locale di tipo federale, dopo l'abolizione del feudalesimo, ad esempio con lo scioglimento del Sacro Romano Impero nel 1806. 
In questo speciale di approfondimento, ci soffermeremo sul periodo che va dalla nascita e la diffusione, con la Rivoluzione Francese del 1789 prima, e con Napoleone I poi, del concetto giacobino di Stato Nazione e di forma di stato borghese - liberaldemocratico sviluppatasi nel corso dell'Ottocento (incentrata, in buona sostanza, e oltre la retorica propagandistica, sull'accordo  fra diverse lobby di potere ed interesse che si confrontano nell'opinione pubblica, influenzando le masse popolari, e in parlamento con i rappresentanti eletti), fino alla caduta degli imperi multietnici sovranazionali autocratici, dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, come nel caso dell'Impero Asburgico e dell'Impero Ottomano, abbattuti a livello ideologico dal concetto "illuminista"  di Stato Nazione (a cui é legato a doppio filo lo status giuridico virtuale di cittadino soggetto di diritti originari e non concessi dal sovrano);  o crollato sotto i colpi delle ideologie laiche e materialiste come l'Impero zarista in Russia, spazzato via dalla rivoluzione  comunista dei bolscevichi.
In particolare, vedremo come l'equilibrio tradizionale basato sul connubio fra il potere spirituale e quello temporale,  su un concetto di nazionalità "reale" fatta di usi, costumi, consuetudini, tradizioni popolari millenarie, legate alla terra e agli avi, viene gradualmente vinto, a cavallo tra Ottocento e Novecento  dal concetto di nazionalità astratta e giuridica tipico dello Stato Nazionale liberaldemocratico moderno. Per studiare semplicisticamente questo fenomeno complesso prenderemo in considerazione l'esempio dell'Impero degli Asburgo (Asburgo - Lorena dal XVIII secolo) venti volte imperatori del Sacro Romano Impero, poi con l'avvento delle idee nazionaliste (che sono una concezione fiorita nel XIX secolo) diventati dal 1806 al 1866 "Imperatori d'Austria" e infine "Imperatori Austro - Ungarici" dal 1867 al 1918, allorché viene logorato fino a crollare sotto i colpi dei nazionalismi che volevano uno Stato (casa comune), una patria, una per ogni popolo.
Oltre all'Impero degli Zar, é l'Impero degli Asburgo di Vienna che nel cuore d'Europa sopravvive all'onda d'urto napoleonica, anche con una sapiente politica matrimoniale (infatti, l'Imperatore dei Francesi Napoleone I Bonaparte, si é sposato in seconde nozze con Maria Luisa d'Asburgo - Lorena che fu imperatrice dal 1810 al 1814) e che nel successivo "Congresso di Vienna" (1814-1815) fa la parte da protagonista nella "Restaurazione" dell'Ancien Régime pre napoleonico, svolgendo la funzione di garante della pace nel Vecchio Continente, della stabilità politica e di tutore della tradizione, in quanto fautore con la sua politica di progresso nella continuità, di un modello (il cosiddetto "assolutismo illuminato"), pressoché in antitesi con quello dello Stato Nazione di Francia sorto dai principi del 1789. 
In particolare, se nella prima fase settecentesca, di deflagrazione in Europa delle idee illuministe, fondamentale é stato il ruolo svolto, ad esempio, dalla Arciduchessa d'Austria e Imperatrice Consorte del Sacro Romano Impero, Maria Teresa d'Asburgo, fautrice del cosiddetto "Assolutismo Illuminato", successivamente nella fase post giacobina e napoleonica, spiccano figure politiche come il Metternich, primo ministro di Vienna e "regista" fino al 1848 dell'antico ordine assolutistico, restaurato nel Congresso svoltosi nel Palazzo di Schönbrunn, personalità militari come il Feld Maresciallo Radetzky, vera e propria icona della  potente tradizione militare austriaca fin dalle guerre rivoluzionarie francesi e napoleoniche, e, infine, l'Imperatore Francesco Giuseppe I d'Asburgo - Lorena ("affettuosamente chiamato dagli Italiani Cecco Beppe) vero mostro sacro della storia contemporanea a cavallo fra Ottocento e primo Novecento, sotto il cui lungo regno (dal 1848 al 1916):
- L'impero degli Asburgo - Lorena raggiunge il culmine della potenza con le vittorie militari e politiche del 1848 in Italia e nella Confederazione Germanica nel 1850 (imponendo alla Prussia, con l'umiliante Trattato di Olmütz, il rispetto dello status - quo venuto fuori dal Congresso di Vienna);
- Si garantisce un nuovo periodo di stabilità e pace, arrestando la crisi dell'Impero d'Austria dopo la perdita della egemonia politico - militare in Italia e in Germania, con la concessione di pari dignità all'Ungheria, creando il cosiddetto Impero Austro - Ungarico, la cui rassicurante presenza di stabilità politica in aree abitate prevalentemente da etnie di popoli in perenne lotta tra loro, favorisce lo sviluppo dell'arte, della cultura, del progresso tecnico, non solo nella Mittleuropea (Europa Centrale o cuore dell'Europa), ma anche in tutto il Vecchio Continente che raggiunge il culmine della sua potenza con la nascita degli Stati unitari in Germania e in Italia (che Francesco Giuseppe, sconfitto militarmente, tessendo accordi diplomatici, lega nuovamente al suo Impero col Trattato della Triplice Alleanza, siglato il 20 maggio 1882 da Austro - Ungheria, Italia e Germania, in ottica anti francese);
- Infine, purtroppo sancendo il tragico epilogo per la duplice monarchia austro - ungarica che si scioglie nel 1918 (a nemmeno due anni dalla morte del grande imperatore, di fatto il "canto del cigno" dell'impero asburgico e del Casato che ha alimentato nel corso dei secoli miti e leggende romantiche di una Europa fatta di nobili valori  ormai pressoché scomparsi), sottovalutando il pericolo di un attacco punitivo alla Serbia (alleata dei Russi), dopo l'uccisione a Sarajevo il 28 giugno 1914, ad opera dello studente serbo Gavrilo Prìncip, dell'erede al trono imperiale di Austria - Ungheria, l'Arciduca Francesco Ferdinando. 
Il 23 luglio 1914, il governo imperiale austro - ungarico presenta un ultimatum con dieci richieste alla Serbia che viene in parte respinto e così il governo asburgico dichiara guerra allo Stato balcanico il 28 luglio 1914 e, nel giro di pochi giorni, in virtù dei trattati segreti di alleanze difensive fra le grandi potenze (solo l'Italia, interessata ad avere dagli Asburgo "terre irredente" come il Trentino, la Venezia - Giulia, l'Istria e la Dalmazia,  dichiarerà la propria momentanea neutralità, contravvenendo all'accordo della Triplice Alleanza stipulato con Germania ed Austria - Ungheria), scoppierà la Prima Guerra Mondiale, con l'inutile carneficina che segna l'inizio del Novecento, il secolo breve dei nazionalismi estremi (i Fascismi) e delle ideologie laiche materialiste (il Comunismo e il Capitalismo).
Quando il 21 novembre 1916, si spegne Francesco Giuseppe, all'età di 86 anni, é di fatto la fine di un'epoca incarnata dalla figura stessa dell'imperatore:
- Per l'Austria e la fine della sua gloria e potenza militare che l'Imperatore incarnava.
- Per l'Impero asburgico con il nuovo imperatore Carlo I, é costretto di fatto con i pesantissimi risvolti bellici che l'economia austro - ungarica non era capace di sostenere a pieno, a diventare di fatto un vassallo del reich tedesco. 
- É di fatto la fine di un impero multietnico in cui convivevano in pressoché armonia  tedeschi, ungheresi, slavi, boemi Cechi, polacchi, italiani e ucraini. 
- É il ritorno agli imperi nazionali ispirati al Principato di Augusto, prevalenti sugli imperi ecumenici sovranazionali, ispirati al Dominato di Costantino. 
- É la fine dell'ideologia politica e socio - culturale  mittleuropea che univa un territorio eterogeneo che andava dalla Germania, al Nord Italia, fino ai Balcani, al Baltico e al Danubio. 
- É la fine della gloriosa Europa della nobilità dei castelli, dei monasteri, dei principi di diritto divino, sostituita dal potere della borghesia.
- É la fine di una epoca di pace e prosperità non solo per tutta l'area mittleuropea, ma di conseguenza per tutta l'Europa che ha potuto creare i suoi grandi imperi coloniali che hanno fatto la fortuna di Spagna, Francia e Gran Bretagna grazie alla pace e all'unità garantita dagli imperi centrali; da quel momento non sara più così e l'area balcanica sarà  perenne fonte di instabilità politica. 
- É la fine degli stati sovranazionali multietnici sacri e il trionfo degli Stati Nazionali laici.  
- É la fine dell'Europa dell'Ancien Régime, incentrata sul sovrano che regna per diritto divino, sostituito dalle ideologie di massa, e della guerra cavalleresca fatta con regole morali ben precise che sarà soppiantata purtroppo dalla guerra totale tecnologica, senza esclusione di colpi,  che coinvolge ogni ambito della società, di cui la Grande Guerra sarà la prima drammatica espressione. 
 
Dunque, dalla fine dell'Impero Asburgico nel 1918, verrà meno l'equilibrio geopolitico europeo e ciò porterà nel 1939 allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale con l'avvento del Nazionalsocialismo in Germania che userà a fini strumentali l'ideologia mittleuropea per avere, in ottica imperiale, la fedeltà dei popoli che facevano parte in passato dell'Impero austro - ungarico. 
Nel secondo dopoguerra, solo la minaccia di un disastro nucleare globale manterrà la pace con la Guerra Fredda. 
Dal 1992 in poi, con la caduta dell'Urss, gli Stati Uniti e il Capitalismo internazionale ne hanno approfittato per avanzare verso l' est Europa, mettendo sotto l'ombrello della Nato le Nazioni che facevano parte dell'antico impero austro - ungarico; ma la rinascita della potenza imperiale russa, ha portato allo scoppio nel 2022 di un nuovo conflitto nell'Europa dell'Est, in Ucraina, minata dai germi del nazionalismo radicale che ha preso il posto delle ideologie universali.
 
Dalla "Dichiarazione di Schumann" del 9 maggio 1950, primo passo verso una nuova unificazione europea, tanta acqua é passata sotto i ponti, ma ciò che é sempre più evidente, oltre alle idee di fratellanza fra i popoli di mazziniana memoria, é che purtroppo e non me ne vogliano gli europeisti e globalisti convinti, solo un organismo politico ai suoi vertici autoritario e che però tuteli le diverse identità particolari dei popoli, può garantire pace ed unità in Europa, come dimostrano le decisioni prese a livello di Unione Europea nell'ambito della Commissione e del Consiglio, organi non elettivi, ma espressione dei governi degli Stati membri, ma anche che tutto ciò si scontra contro il nazionalismo dei Popoli che spogliato sempre più  dalle vestigia istituzionali, ha ripreso il suo aspetto originario legato alla cultura e alle tradizioni ancestrali che hanno ripreso nuova linfa vitale nello scontro senza piu frontiere fra globalisti e anti globalisti di questa era digitale. 
 
Cristiano Vignali - Agenzia Stampa Italia 
 
N.B. Fonte foto della cartina è di pubblico dominio, tratta da Wikipedia, é la Mittleuropea, a cura di Peter Jordan. 
 

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