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Padiglione Turchia , 55. Esposizione Internationale d’Arte. La Biennale di Venezia - Artiglierie dell’Arsenale, 1 giugno - 24 novembre 2013
(ASI) Il Padiglione della Turchia alla 55. Esposizione Internazionale d’Arte alla Biennale di Venezia, dal 1 giugno al 24 novembre 2013, presenterà il nuovo progetto video dell’artista Ali Kazma (Istanbul, 1971) dal titolo Resistenza. In questa nuova serie di video, l’artista si propone da un lato di esplorare le metodologie per disciplinare e controllare il corpo umano, dall’altro di indagare quest’ultimo come prodotto di interventi, processi e tecnologie progettati per resistere e, laddove possibile, travalicare le regole e i limiti della società, della cultura, della fisica, della genetica. Si tratta di un’installazione video multi-canale, frutto di riprese durate circa un anno, tra un set di un film a Parigi, una prigione nella regione turca di Sakarya, una scuola e una sala operatoria ospedaliera ad Istanbul, un’università a Berlino, un laboratorio per la ricerca medica a Losanna, un tattoo studio a Londra, un teatro a New York.

Curato da Emre Baykal, il Padiglione della Turchia si trova alle Artiglierie dell’Arsenale, nella sede principale della Biennale. Il Padiglione della Turchia è organizzato dalla IKSV – Istanbul Foundation for Culture and Arts, sponsorizzato dalla FIAT e realizzato con il sostegno del Ministero per gli Affari Esteri e del Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Turchia, con il contributo del Fondo di Promozione del Primo Ministro di Turchia.

Durante la conferenza stampa di presentazione, Emre Baykal (che ha collaborato con Ali Kazma per molte mostre e progetti fin dalla 7ma Biennale d’Arte di Istanbul nel 2001), al fine di evidenziare la linea di continuità rispetto al progetto per la Biennale, ha voluto proiettare uno dei video della precedente serie di Kazma, Ostacoli : il video in questione, uno dei sedici della serie realizzata dal 2005, è “Jean Factory”, girato nel 2008 in una fabbrica di jeans in Turchia, nel quale il corpo umano è presentato come un’entità produttrice, instancabile, meccanica, infallibile.

Nato quindi dalla precedente produzione Ostacoli, dove la ricerca era giocata tra l'equilibrio nei dualismi ordine-caos/vita-morte e negli sforzi dell'essere umano per tenere insieme un mondo incline alla disintegrazione e distruzione, Resistenza esplora il corpo come una forza creativa che si applica direttamente sul corpo stesso, produttore e prodotto, dove la forma si unisce alla sua materialità. Ali Kazma ha spiegato che il lavoro mirerà ad esplorare la lotta dell'essere umano per rompere le classi sociali, i codici culturali, le barriere fisiche e genetiche del corpo umano, così come i processi che trasformano il fisico nel tramite per nuovi simboli e significati. Un nuovo appuntamento italiano per l’artista turco, che non tradisce, a livello teorico, l'immensa idea di un "Palazzo Enciclopedico".

 

Un catalogo accompagnerà la video-installazione di Ali Kazma. Pubblicato dalla casa editrice Yapı Kredi, il catalogo è progettato da Esen Karol, che ha anche progettato tutti i materiali della comunicazione. Il catalogo sarà disponibile all’apertura del Padiglione in due edizioni separate (in turco e in inglese) e sarà poi venduto nelle librerie principali.

 

Il Padiglione della Turchia inaugurerà il 30 maggio 2013 con una cerimonia d’apertura (su invito) e sarà aperto al pubblico a partire da sabato 1 giugno 2013.

ALI KAZMA. Nato nel 1971 ad Istanbul, ha completato i suoi studi universitari negli Stati Uniti. Dopo un breve soggiorno a Londra per studiare fotografia, è tornato negli Stati Uniti per iniziare cinematografia. Ha conseguito la specialistica presso la New York School, dove ha anche lavorato come assistente docente. Dal 2000 è tornato a vivere ad Istanbul. Vincitore nel 2001 dell’UNESCO Award for the Promotion of the Arts e nel 2010 del Nam June Paik Award, concesso dalla North Rhine-Westphalia Art Foundation, Ali Kazma è indubbiamente un artista che ha già una riconosciuta carriera fuori dai confini turchi con un curriculum che vanta partecipazioni a biennali e mostre in giro per il mondo tra cui : Biennale d’Arte di Istanbul (2001, 2007, 2011), Tokyo Opera City (2001), Platform Garanti Istanbul (2004), Istanbul Modern (2004), 9° Biennale dell’Avana (2006), San Francisco Art Institute (2006), Biennale di Lione (2007) e Biennale di San Paolo (2012).

EMRE BAYKAL. Attualmente è il direttore di ARTER, uno spazio espositivo sostenuto dalla Vehbi Koç Foundation che ha ospitato, tra le altre, le personali di Mona Hatoum (“You Are Still Here”, 2012), Kutluğ Ataman (“Mesopotamian Dramaturgies”, 2011) e Deniz Gül (“5 Person Bufet”, 2011). Emre Baykal è stato a lungo alla guida della Biennale d’Arte di Istanbul, prima come assistente alla direzione dal 1995 al 2000, poi come direttore dal 2000 al 2005. Dal 2005 al 2008, invece, è stato direttore di Santralistanbul e nel 2009 di Depo. L’incarico di Baykal rafforza il programma per il Padiglione della Turchia della IKSV, iniziato nel 2007 con Hüseyin B. Alptekin (a cura di Vasıf Kortun), proseguito nel 2009 con Banu Cennetoğlu e Ahmet Öğüt (a cura di Başak Şenova) e nel 2011 con Ayşe Erkmen e la curatela di Fulya Erdemci.

Per informazioni : http://pavilionofturkey.iksv.org/

 

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