×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113
Il prezioso oro liquido: il petrolio

(ASI) Il petrolio è da sempre sinonimo di potere. Dietro il prezioso liquido da secoli si celano interessi perversi, guerre. Infatti è il liquido delle guerre, delle violazioni dei diritti umani, della corruzione, del collasso climatico, dell’ecocidio. Mentre la benzina diventa sempre più cara, con prezzi speculativi, le società petrolifere dal canto loro continuano ad incamerare enormi profitti, influenzando la politica mondiale. Con il petrolio si producono spazzolini, concimi, pneumatici, coloranti , materiali da imballaggio, farmaci, detersivi, cosmetici. Prodotti di uso quotidiano che sono nelle nostre cose e che fanno “camminare” il mondo. Senza dimenticare che il petrolio è una fonte di energia primaria per la produzione di elettricità, per il riscaldamento e carburante per i mezzi di trasporto. La materia prima dietro la quale si muove tutto. Abbiamo sentito spesso sentire che le scorte di petrolio un giorno si esauriranno, sebbene l’uomo, fino ad oggi abbia utilizzato solo la metà delle risorse petrolifere disponibili. Gli esperti calcolano che le scorte di petrolio possano esaurirsi nel giro di 40-50 anni. Il petrolio viene spremuto sempre più, fino a quando un giorno non ci sarà più niente da spremere. All’inizio era sufficiente un buco nel terreno per vedere uscire fuori l’oro nero.

Oggi restano pochi giacimenti ancora utilizzabili ed è necessario pompare grosse quantità di acqua nei fori di trivellazione per portare il petrolio in superficie. Le trivelle devono penetrare strati di roccia sempre più profondi, usando tecnologie avanzate e costose. Inoltre si cerca di sfruttare altri giacimenti presenti ad esempio negli oceani e si sta vagliando la possibilità di estrarre la materia prima dalla sabbia bitumosa, con dispendio di acqua. Tutto questo costa molto denaro. In una stima del 2000 sono stati utilizzati circa 75 milioni di barili da 159 litri al giorno, nel 2020 saranno oltre 104 milioni al giorno. Bruciando petrolio si produce biossido di carbonio, che è il responsabile principale del riscaldamento del Pianeta. Il 60& dell’effetto serra che si provoca è dovuto all’uso di combustibili fossili come il carbone, il metano. Gli esperti climatici delle Nazioni Unite sostengono che, per evitare drastici cambiamenti climatici e preservare la salute del pianeta, i consumi dovrebbero essere ridotti di un quarto di quelli attuali. Solo parole, la realtà è ben diversa. Le conseguenze dei cambiamenti climatici si sono già fatte sentire, soprattutto nelle regioni più povere della Terra: uragani, desertificazione, alluvioni che distruggono spazi vitali di milioni di persone e malattie come la malaria si diffondono sempre più a causa delle mutate condizioni ambientali. Nonostante tutto questo, coloro che traggono profitto dal commercio del petrolio, case automobilistiche, case petrolifere, compagnie aeree, non fanno nulla per limitare l’impatto ambientale, al contrario invece: le grandi lobby mondiali continuano a pagare esperti per distorcere la realtà dei fatti all’opinione pubblica e negare come se niente fosse la loro responsabilità sui cambiamenti climatici. Queste lobby esercitano poi grandi pressioni sui governi, complici di questo malaffare, affinchè non venga emanata alcuna legge che abbia come effetto una riduzione dei consumi di carburante. In compenso vengono costruite nuove strade e le aziende in questione vengono sovvenzionate con soldi delle nostre tasse. Le compagnie petrolifere si spingono in aree ecologicamente sensibili distruggendo l’habitat di quel determinato posto. Spesso come accennato, corrompono governi, e anche eserciti scatenando guerre civili.

In Nigeria, la Shelle, insieme con altre compagnie come la ExxonMobil, la Total e la Eni, sfrutta da decenni ormai i giacimenti petroliferi del delta del Niger, regione un tempo fiorente e fertile, dove le persone del posto potevano vivere di agricoltura e di pesca. Questo habitat è stato completamente distrutto , poiché, in Nigeria le compagnie agiscono senza alcun riguardo per gli standard ambientali. Per le imprese è conveniente e il governo è complice di questo stato di cose. Il fatturato annuo della Shell è quasi il triplo del bilancio nazionale della Nigeria e questo porta la multinazionale ad avere un inaudito potere economico, che la compagnia utilizza per avere la complicità del governo. La corruzione però implica sempre due soggetti in causa: corrotti e corruttori. In quest’ultima categoria rientrano i gruppi industriali internazionali, che in Africa ottengono condizioni favorevoli per i loro affari. Per molti anni in Nigeria la Shell e socie hanno sostenuto le dittature militari al potere. Nel novembre del 1995 ad esempio, l’attivista nigeriano Ken Saro-Wiwa è stato assassinato dal regime militare.

Aveva protestato contro la distruzione, ad opera delle compagnie petrolifere, dell’ambiente che garantiva la sopravvivenza del suo popolo, gli Oconi. La famiglia di Ken Saro-Wiwa ritiene la Shell responsabile dell’omicidio. La Nigeria oggi è il maggior produttore africano di petrolio, eppure il 66% della sua popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. Sebbene negli ultimi 25 anni il petrolio abbia fruttato al Paese oltre 300 miliardi di dollari. Il reddito pro-capite è inferiore al dollaro al giorno. C’è da dire anche che il 16% dei costi di estrazione sono a carico dello Stato, mentre le lobby governative e militari si arricchiscono. Per tutelare gli interessi delle multinazionali, ancora oggi l’esercito reprime con violenza ogni tentativo di protesta contro lo sfruttamento. In Angola, Gabon, Ciad, Sudan, Camerun, Russia, Kazakistan, Birmania, Colombia, Indonesia e nelle aree dell’Amazzonia, le multinazionali del petrolio collaborano con uomini corrotti. Lasciano che a proteggere i loro impianti siano le forze militari. Il tutto per arrivare al prezioso oro nero. L’industria del petrolio alimenta crisi e conflitti mondiali, come nelle regioni arabe del Golfo, Iraq per fare un esempio, dove si trova la maggior parte delle risorse di petrolio. La guerra per l’oro nero ha mietuto migliaia e migliaia di vittime innocenti.

 

Davide Caluppi -Agenzia Stampa Italia

 

Fonte: www.greenpeace.org

www.wwf.it

“Il libro delle multinazionali” di Klaus Werner Lobo

 

 
L'onestà intellettuale crea dibattito e stimola nelle persone l'approfondimento. Chi sostiene l'informazione libera, sostiene il pluralismo e la libertà di pensiero. La nostra missione è fare informazione a 360 gradi.

Se credi ed apprezzi la linea editoriale di questo giornale hai la possibilità di sostenerlo concretamente.
 

 

 

Ultimi articoli

Roma Bayer Leverkusen 0-2. Il post partita con De Rossi e Xabi Alonso

(ASI) Roma. C'è troppo Bayer per questa Roma, almeno sul piano della concretezza. I giallorossi non hanno demeritato, ma devono incassare uno 0-2 che rende assai complicata la qualificazione. ...

Europa League, un Bayer Leverkusen spietato punisce una Roma troppo imprecisa. Finale lontanissima

(ASI) Roma. Alla faccia di chi diceva che il Bayer Leverkusen si accontentava della Bundesliga. Nell'aria si annusava l'idea che la Roma potesse infliggere alle aspirine la prima sconfitta ...

1 Maggio, Sottosegretario all'interno Emanuele Prisco: difendere, valorizzare e rendere più sicuro il lavoro. Grazie a chi oggi è impegnato per sicurezza e assistenza

(ASI)"Buon primo maggio a tutti i lavoratori, che sia di speranza per chi cerca un’opportunità e per chi è in apprensione per il proprio.

Balneari, G.Centinaio(Lega):"Consiglio di Stato ha fatto confusione e invece di collaborare con istituzioni indebolisce Italia e lavoratori"

(ASI) “Il Consiglio di Stato ha fatto un po’ di confusione perché lo stesso giorno, un’ora dopo, la stessa sessione del Consiglio di Stato ha detto che sugli ...

Europee: Adinolfi (libertà): “Elezioni, Governo risolva caos”. “Non è possibile che liste rigettate in tutta Italia possano correre al Sud”

(ASI) Roma - Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia che aderisce alla lista Libertà guidata da Cateno De Luca, chiede l’intervento urgente del governo su quello che ...

Codici Lombardia: Telefonia, come ottenere il rimborso per le fatture a 28 giorni

(ASI) "A partire dal 2017, Tim ed alcune delle maggiori compagnie telefoniche italiane hanno modificato le modalità di fatturazione passando dalle tariffe mensili alle bollette 28 giorni. Tale pratica è stata considerata ...

Scuola, al via il reclutamento di 587 dirigenti scolastici. Si parte il 23 maggio

Valditara: “Un’altra tappa significativa per l’assunzione di figure fondamentali per il sistema scolastico” (ASI) Oggi il Ministero dell’Istruzione e del Merito pubblicherà l’avviso per lo ...

FSI-USAE attiva le vertenze per il diritto ai buoni pasto per chi lavora più di sei ore al giorno (o la notte)

(ASI) La questione del diritto ai buoni pasto e, per coloro che negli anni addietro non ne hanno potuto fruire, del pagamento della corrispondente indennità economica è ancora oggetto di forte ...

Rai, Gasparri: azienda era a conoscenza del compenso di Amadeus?

(ASI) "Sul 'Giornale' del 28 aprile è stata pubblicata un'intervista di Lucio Presta, ex manager di Amadeus, le cui dichiarazioni sollevano due questioni importanti sulle quali occorrerebbe fare chiarezza.

L''impresa di fare impresa: il ruolo delle imprese artigiane nell'economia. Intervista all'economista Gianni Lepre. A cura di Maddalena Auriemma

L''impresa di fare impresa: il ruolo delle imprese artigiane nell'economia. Intervista all'economista Gianni Lepre. A cura di Maddalena Auriemma

×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 113