(ASI) Roma, 10 dicembre 2017 - “Ora la Regione Veneto si dia una mossa, pensi a superare l’emergenza. Bisogna chiudere la linea produttiva della Miteni che genera l’inquinamento e bonificare l’area. Il MoVimento 5 Stelle collaborerà per quanto è nelle sue prerogative”. Alberto Zolezzi, deputato del M5S in commissione Ecomafie, torna sul tema dell’avvelenamento da Pfas nel giorno in cui il candidato premier Cinquestelle, Luigi Di Maio, incontrerà i cittadini e le mamme ‘No Pfas’ a Montecchio Maggiore, nel vicentino.
“Quando, già nel dicembre 2014, chiesi informazioni al presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, audito in commissione - ricorda Zolezzi - egli non citò i Pfas né, in generale, segnalò alcuna criticità di tipo ambientale. Eppure già allora alcuni miei colleghi del M5S stavano lanciando l’allarme con gli esposti in Procura che hanno poi fatto partire le inchieste. Se la Regione Veneto fosse stata così pronta ad agire contro l’inquinamento da Pfas come ha fatto adesso nell’attaccare l’impegno del MoVimento 5 Stelle a sostegno dei cittadini, ora forse non ci sarebbe alcuna emergenza”.
“Senza dimenticare il business della ‘pulizia del plasma’ (plasmaferesi e proplasma), dal costo di circa 5mila euro a intervento, indicata dalla stessa Direzione Sanità della Regione Veneto come risposta alle persone ammalatesi nel corso degli anni; un ‘rimedio’ per il quale non esiste alcuna linea guida nazionale, come dichiarato dalla stessa ministra alla Salute Lorenzin. Purtroppo questa è solo la punta dell’iceberg di un male - conclude la nota del deputato Zolezzi del M5S - che ha prodotto nella zona oltre 1300 morti e l’aumento del 22% dei casi di ictus. Concentriamoci su ciò che va fatto senza altri indugi. Non c’è più tempo da perdere”.