(ASI) “Le mille promesse dei governi di centrosinistra al capoluogo ionico e alla sua gente rimangono purtroppo carta straccia. Un’economia piegata, un ambiente violato, un’emergenza sanitaria diffusa: nodi ai quali non è stata data, irresponsabilmente, adeguata risposta. Non sarà un treno elettorale, di passaggio per la Puglia e nel tarantino, a fare dimenticare agli elettori il disastroso nulla di fatto. Caro Matteo, le chiacchiere, come si suol dire, stanno a zero, la mia città non potrà che ricordarti per i tuoi tanti proclami e per gli altrettanti impegni mancati”, lo dice l’onorevole Vincenza Labriola di Forza Italia.
“Renzi venga a respirare l'insalubre aria di Taranto, lo faccia anche in un giorno di wind day, e si accorgerà, personalmente, che il suo governo e l’esecutivo Gentiloni, non hanno mosso un dito per rendere più vivibili le nostre strade, i nostri giardini, le nostre piazze – prosegue Labriola –. L’ex presidente del Consiglio ci spieghi come mai i campi primari dell’Ilva sono ancora scoperti, perché il livello di sicurezza degli impianti non sia stato incrementato, per quale motivo i commissari abbiano fallito. Come ad avere fallito è il ministro Calenda, incapace di gestire la trattativa con la cordata guidata da Arcelor Mittal e di garantire un futuro dignitoso ai lavoratori diretti e dell’indotto. Inacettabile è altresì l’esistenza di un piano B per Ilva, a testimonianza di quanto il cosiddetto piano A faccia acqua da tutte le parti. Renzi e il Pd chiedano scusa a Taranto, salgano sul loro treno e facciano ritorno a casa”.