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XX Giornata FAI di Primavera : Passione, condivisione, concretezza, tre parole d'ordine per rivalorizzare il patrimonio italiano
(ASI) Sabato 24 marzo ha preso il via la XX Giornata FAI di Primavera, che si è conclusa il giorno successivo, raccogliendo l'entusiasmo di gran parte dei partecipanti.

'Protagonista', anche quest'anno, il patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, rivalorizzato dal FAI (Fondo Ambiente Italiano) che ha fornito ai cittadini la possibilità di 'guardare l'Italia con uno sguardo più amorevole'.

L'evento ha coinvolto l'intero territorio nazionale, riproponendo l'apertura dei beni patrimoniali ad opera delle varie delegazioni del FAI. Per l'occasione è stato consentito l'ingresso gratuito ai luoghi che, durante l'anno, risultano chiusi al pubblico: palazzi privati, chiese, sedi di Istituzioni,....

 

Ma ripercorriamo brevemente la storia dell'associazione che è stata fondata nel 1975 su ispirazione del National Trust inglese (Organizzazione nazionale di difesa di patrimoni culturali e naturali), presente in Inghilterra da più di centocinquanta anni.

La fondazione in Italia avviene ad opera di un gruppo di persone motivate dal desiderio di proteggere e conservare i beni artistici, naturali e culturali, che il FAI solitamente riceve in donazione o sotto forma di lascito ereditario. Ultimamente sono assorbite dall'associazione anche Beni dati in concessione da istituti statali e rivalorizzati grazie all'intervento delle delegazioni.

Le proprietà sono molto diffuse nel centro-nord, poiché il FAI è nato in Lombardia, ma anche il Meridione è in fase di parziale coinvolgimento.

La figura più rappresentativa, che risulta tra le fondatrici dell'associazione è Giulia Maria Mozzoni Crespi, che da un anno ha ceduto il ruolo di Presidente a Ilaria Borletti Buitoni.

Ma come opera concretamente il FAI sul territorio nazionale e cosa prevedono le giornate di primavera che ricorrono ogni anno? Lo abbiamo chiesto al dottor Chiarini, Property Manager del Bosco di San Francesco, una delle proprietà umbre che sono state aperte al pubblico in occasione dell'evento. Il responsabile di questa meravigliosa proprietà immersa nel verde ci ha introdotto alla visita del Bosco, illustrandoci le iniziative de FAI.

L'intento dell'associazione è quello di tutelare e valorizzare il patrimonio, restaurando e aprendo al pubblico monumenti e luoghi unici; cercare di educare e sensibilizzare alla conoscenza e al rispetto dell'arte e della natura, elementi in cui noi cittadini ci riconosciamo e, infine vigilare e intervenire sul territorio, facendosi rappresentante dei diritti di chi ama il proprio Paese e se stesso.

Per riuscire in tutto questo, il FAI gode della collaborazione di architetti, restauratori, giardinieri, custodi, guide specializzate e di coloro che desiderano tutelare il patrimonio nazionale.

Dal 1975 ad oggi i risultati ottenuti dall'associazione Fondo Ambiente Italiano sono notevoli e degni di nota: 45 i Beni salvati e gestiti; 3.275.000 m² di paesaggio protetto; 21 Beni monumentali aperti al pubblico, 3500 m² di affreschi restaurati; 80.000 iscritti; più di 500 aziende sostenitrici ogni anno e circa 1.000.000 di studenti che sono stati sensibilizzati.

 

In occasione della XX Giornata FAI di Primavera sono stati riaperti sul territorio nazionale circa 670 luoghi, fra i quali, nella città di Perugia, i sotterranei del complesso monumentale di S. Pietro, i tre Oratori della chiesa del Gesù, i magazzini della Galleria Nazionale dell'Umbria. Ad Assisi è stato consentito l'ingresso alla Domus Romana di Properzio, all'anfiteatro e al foro, mentre in località Santa Croce la visita guidata al Bosco di San Francesco.

Il Bosco è un 'mondo', sconosciuto a molti, che giunge al FAI nel 2008 grazie a Intesa Sanpaolo. I primi collaboratori che si occuparono di questo luogo si trovarono di fronte a un territorio abbandonato: 64 ettari di terra in cui la vegetazione era soffocata da rovi e spine, il convento di Santa Croce era un ammasso di sassi e tutto lasciava presagire che vi fossero poche possibilità di recupero. Tutto tranne la presenza, nella parte alta, di una distesa di ciclamini rosa. Ciò venne interpretato come un segnale di possibile rinascita di un luogo meritevole di essere salvato e amato. A conclusione di un lungo periodo di sacrificio e di impegno la bellezza del Bosco è riaffiorata e, oggi, è possibile intraprendervi un cammino che permette di cogliere l'armonia fra l'Uomo e il Creato, quello che Francesco insegnava agli uomini.

Grazie alla XX Giornata FAI si è svolta la visita guidata del luogo attraverso due percorsi ed è stato possibile ammirare la torre medievale (risalente al Trecento) anticamente a difesa di un mulino, il complesso monastico di monache benedettine, comprensivo della canonica, della chiesetta e dell'ospitale, adibito in passato a ospitare i pellegrini che vi giungevano.

Alla fine del secondo percorso si è giunti al 'Terzo Paradiso', la straordinaria opera di Land Art, realizzata dall'artista contemporaneo Michelangelo Pistoletto, il quale ha affermato: “L'umanità stava cercando un segno, un simbolo in cui riconoscere il passaggio a un futuro di pace. Finora la pace è stata concepita solo come conseguenza di una guerra, è sempre venuta dopo la guerra. Ora finalmente, sul segno del Terzo Paradiso ci si incontra per far nascere una pace preventiva.”

L'opera del Maestro Pistoletto comprende un tracciato di 121 olivi, ognuno dei quali adottato da una persona che lo ha dedicato a un proprio caro. Il grande cerchio posto al centro affiancato da due più piccoli che rappresentano il mondo naturale (in cui l'uomo è totalmente integrato nella natura) e quello artificiale (sviluppato dalla mente umana), è simbolo del ventre che partorirà la nuova umanità, quella capace di evitare che un mondo di desideri artificiali deteriori il pianeta naturale. Il segno che simboleggia il Terzo Paradiso, dunque, realizzato nel 2002, è emblema di una meta futura; come ha spiegato Pistoletto, in antico persiano “paradiso vuol dire giardino protetto, protetto da un muro che lo separa dal deserto circostante. La Terra è il nostro Paradiso, ovvero il giardino dell'umanità.” E' nostro compito tornare a proteggerla, cambiando atteggiamento e operando con passione, condivisione e concretezza. Ci troviamo nel Bosco di Francesco e, nel contempo, nel Bosco del terzo millennio e l'aspetto più suggestivo è dato proprio dalla possibilità che esso ci fornisce di ripercorrere la natura vissuta da Francesco otto secoli fa.

 

Se si desidera consultare il calendario di eventi organizzati dal FAI è possibile collegarsi al sito web www.fondoambiente.it

 

Maria Vera Valastro-Agenza Stampa Italia

 

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