(ASI) A poco più di 20 anni dal Trattato di Dayton, che ha “pacificato” la ex Jugoslavia sancendo la nascita di una Bosnia Erzegovina multiconfessionale, la casa editriceZambon ha dato alle stampe il volume “La porta d’ingresso dell’Islam – Bosnia Erzegovina: un paese ingovernabile” di Jean Toschi Marazzani Visconti.

Un libro che ripercorre le tappe della guerra civile nel paese e fa il punto sulla situazione odierna. Come si evince dal titolo, centrale nella narrazione il ruolo che attualmente svolge la Bosnia Erzegovina, una sorta di enclave musulmana nell’Europa cristiana dove Stati Uniti, Iran, Arabia Saudita e Turchia cercano di conquistare l’egemonia, Washington forse per dare il colpo di grazia all’Europa tradizionale sfruttando la cosiddetta “dorsale verde” teorizzata anni fa oltreoceano, Teheran, Riad ed Ankara per avere un punto di appoggio nel vecchio continente e conquistare l’egemonia nel mondo islamico. È cosa risaputa che nel paese siano presenti numerosi campi di addestramento per jihadisti, non a caso proprio dalla Bosnia è partito il più alto numero di combattenti che si sono arruolati nelle fila dello Stato islamico in Siria ed Iraq. Molti di questi jihadisti arrivarono nel paese nei primi anni ’90 proprio per combattere al fianco dei musulmani bosniaci mutando la composizione della regione.

L’autrice, come anticipato poco sopra, fa un riassunto dettagliato di tutte le tappe che hanno portato alla disgregazione della Jugoslavia negli anni ’90 con apposite schede non solo per ogni singolo paese ma anche per le organizzazioni internazionali, Nato ed Ue, che permette di analizzare i diversi punti di vista e soprattutto i diversi approcci dei tanti attori coinvolti nella “balcanizzazione” della regione dell’Adriatico orientale.

Ampio spazio è dedicato dall’autrice al “genocidio” di Srebrenica; in particolare va dato atto alla scrittrice di non essersi fermata a quella che ormai è la versione ufficiale della vicenda ma di aver indagato a fondo smentendo la vulgata ufficiale e spigando come un genocidio nella ex Jugoslavia facesse comodo a troppi per non “essere stato perpetrato”. Come ben ricorda l’autrice la strage di Srebrenica è inoltre fondamentale per addossare tutte le responsabilità della guerra civile alla Serbia, l’unico paese che dopo la disgregazione non si è avvicinato all’Occidente ma è rimasto fedele a Mosca e per questo non è ben visto da Washington e Bruxelles.

Per rendere il suo lavoro ancora più completo ed approfondito l’autrice ha realizzato numerose interviste, riportate nel volume, a personaggi che hanno vissuto quelle vicende e che offrono una panoramica a 360 gradi di una delle vicende più oscure e travagliate della recente storia europea.

Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia

J. Toschi Marazzani Visconti “La porta d’ingresso dell’Islam – Bosnia Erzegovina: un paese ingovernabile”, prefazione di Paolo Borgognone, postfazione di Manlio Dinucci" Zambon, pagg. 306, €18,00

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