Casanova, il sorriso che incantò l’Europa di Salvo Nugnes

(ASI) Nel tricentenario della sua nascita, si celebra l’uomo che trasformò la libertà in destino e Venezia in mito.  Quest’anno ricorre il tricentenario della nascita di uno dei nomi più sussurrati d’Europa, un uomo che divenne leggenda prima ancora che memoria: Giacomo Casanova.

La sua figura, irriverente e inafferrabile, è oggi famosa in tutto il mondo, tanto che il suo nome è diventato sinonimo internazionale di donnaiolo, libertino, fascino e avventura. Un destino che lui stesso contribuì a costruire, vivendo con intensità ogni capitolo della propria esistenza.

Se Cesare incarna il potere che piega gli uomini, Casanova è il sorriso che li incanta; se Cesare conquista mondi con la spada, Casanova spalanca cuori con la parola.
Era bello, alto, colto. Veneziano, certo, ma anche figlio cosmopolita del secolo dei Lumi, capace di muoversi con la stessa grazia nei salotti di Parigi come negli angoli più ombrosi della sua città natale.
E, nonostante i suoi viaggi e le sue avventure attraversassero gran parte d’Europa e delle sue corti più brillanti, il mito di Casanova nasce e si sviluppa a più riprese a Venezia, madre e teatro di infinite metamorfosi.

È celebre l’episodio del forestiero che osò insultarlo con un “porco veneziano”. Fu un errore fatale: Casanova, forgiato come ogni figlio della laguna più dalla voga che dalla cavalleria, reagì con quella forza che nasce dal sangue e dall’orgoglio.
Perché i veneziani, pur non sapendo domare cavalli, sanno domare le acque e temprano il corpo come ferro nella fornace.

Tre sono le ragioni che lo hanno consegnato all’eternità:
1. La fuga dai Piombi, impresa che appartiene più al mito che alla cronaca, eppure realmente compiuta.
2. Gli amori, ardenti e ricambiati, con le donne più luminose d’Europa.
3. La sua autobiografia, in cui trasformò la propria vita in un romanzo più vero del vero, un lampo di spirito, irriverenza e libertà.

E così, mentre altre nazioni scolpiscono nei loro monumenti dittatori e condottieri, la Serenissima è ricordata per un uomo che conquistò cuori, non terre, e lo fece senza versare una goccia di sangue.

 

 

*"Immagine generata con l'assistenza di Microsoft Copilot, intelligenza artificiale sviluppata da Microsoft."

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