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Guerra "infinita" dei tassisti fra Chieti e Pescara: la regione Abruzzo non può lavarsene le mani come "Ponzio Pilato" sennò sarà il caos

(ASI) Sono ormai più di tre anni che va avanti fra corsi, ricorsi, minacce, atti vandalici, ripicche, riunioni terminate con un nulla di fatto, scioperi e querele, la guerra "infinita" fra i tassisti di Chieti e di Pescara.

L'oggetto è la regolamentazione dell'accesso all'aeroporto regionale d'Abruzzo dei tassisti: in particolare quelli di Pescara ritengono illegale che i colleghi teatini lavorino in aeroporto, poiché, secondo loro, senza diverso accordo fra le parti, sono autorizzati a farlo solo quelli dei Comuni su cui ricade lo scalo aeroportuale ( ossia Pescara e San Giovanni Teatino), mentre quelli teatini rispondono che sono legittimati a farlo anche loro in virtù della normativa nazionale che glielo permetterebbe.

 

Tutta la questione pare che si basi sulla diversa interpretazione dell'articolo 14 comma 8 della legge 422/97:

 

Per i collegamenti con gli aeroporti aperti al traffico aereo civile, ferme restando le competenze degli enti gestori, sono autorizzati ad effettuare servizio di piazza i titolari di licenze per servizio di taxi rilasciate dai comuni capoluogo di regione e di provincia, nonché dal comune o dai comuni nel cui ambito territoriale l'aeroporto ricade. I comuni interessati, d'intesa, disciplinano le tariffe, le condizioni di trasporto e di svolgimento del servizio, ivi compresa la fissazione del numero massimo di licenze che ciascun comune può rilasciare proporzionalmente al bacino di utenza aeroportuale. Nel caso di mancata intesa tra i comuni, provvede il presidente della regione, sentita la commissione consultiva regionale di cui all'articolo 4 della legge 15 gennaio 1992, n. 21.

 

Probabilmente se questa legge nazionale fosse applicata come altrove, la vicenda si risolverebbe, poiché come si evince dal testo normativo, sarebbero autorizzati ad effettuare servizio "di piazza" in aeroporto i titolari di licenze dei comuni capoluogo di regione e di provincia, nonché dei comuni sul cui territorio è sito l'aeroporto; quindi in Abruzzo non solo quelli di Chieti e di Pescara, ma anche quelli di Teramo, di L'Aquila e di San Giovanni Teatino, in proporzione al proprio bacino di utenza aeroportuale; ma da noi non si è trovata l'intesa fra i Comuni come affermato da Antonio Viola, Assessore ai Trasporti del Comune di Chieti a causa delle resistenze del Comune di Pescara che tramite il suo Vice Sindaco, Assessore ai Trasporti Berardino Fiorilli, ci ha negato l'intervista tergiversando, forse perché non vuole mettersi contro i propri tassisti. In ultima istanza sarebbe la regione a dover dirimere la controversia con una sua decisione.

 

Tra l'altro, in questi giorni i tassisti pescaresi sono scesi in piazza con un sit-in di protesta davanti al Comune di Pescara, intenzionati a non cedere a nessun compromesso, continuando a voler negare in ogni modo ai tassisti teatini di fare servizio "di piazza" in aeroporto; a tal proposito sentiamo quali sono le ragioni del loro stato di agitazione dalle parole del loro rappresentante Antonio Abagnale: RAGIONI DELL'AGITAZIONE DEI TASSISTI PESCARESI http://www.youtube.com/watch?v=cBxH9HM_ZUc

I tassisti teatini, dal canto loro, rappresentati dal Presidente di Confartigianato Taxi, Luigi Colalongo, si difendono, affermando che la legge nazionale 422/97 art.14 comma 8 e le ordinanze dell'E.N.A.C. (Ente Nazionale Aviazione Civile) permettono loro di poter lavorare liberamente nell'Aeroporto d'Abruzzo.Così proprio per spiegare le proprie ragioni, i tassisti teatini ci hanno chiamato per fare una intervista "simbolicamente" proprio dentro l'aeroporto. Durante l' intervista appare il super eroe Italy Man, l'uomo misterioso di Chieti mascherato che difende la città di Chieti ed i suoi cittadini dalle ingiustizie, "invocato" dai tassisti teatini in loro "difesa". Il rappresentante dei tassisti teatini denuncia degli atti vandalici che sarebbero stati fatti da alcuni colleghi pescaresi ai danni delle loro macchine e chiede l'intervento della regione affinché si risolva questa vicenda con una regolamentazione dell'accesso. IL SUPER EROE "ITALY MAN IN DIFESA DEI TASSISTI TEATINI http://www.youtube.com/watch?v=CpYhh89NKOg

A questo punto,dato che legge alla mano l'ultima parola spetterebbe alla Regione Abruzzo ed in particolare al suo presidente siamo andati alla sede del Consiglio Regionale, all'Emiciclo a L'Aquila ad intervistare l'Assessore Regionale ai Trasporti, l'Avvocato Giandonato Morra che auspica che alla fine si trovi un accordo fra il Comune di Chieti e di Pescara, rimandando ogni decisione definitiva al Governatore Regionale Giovanni Chiodi. INTERVISTA ALL'ASSESSORE REGIONALE GIANDONATO MORRA: http://www.youtube.com/watch?v=Z7TleQ0jcB8

 

Sentito l'Assessore Morra, chiamato in causa, abbiamo chiesto una intervista al Governatore Gianni Chiodi che dopo aver tergiversato diversi giorni ci ha negato una sua risposta, forse non volendosi esporre così direttamente sulla questione secondo voci maligne di corridoio per possibili ragioni elettoralistiche dato l'avvicinamento delle elezioni regionali.

 

Fatto sta che questa e' una vicenda molto spinosa che mette in gioco non solo il lavoro dei tassisti, ma anche il servizio offerto agli utenti la cui qualità a lungo andare ne sta risentendo come dimostrano anche le lamentele dei clienti pervenute alle compagnie dei tassisti ed ai comuni. Di certo, la regione Abruzzo ancora una volta non da una bella immagine di se' in Italia. Se l'aeroporto è regionale e non di una sola città e giusto che il presidente chiodi, come stabilisce la legge, si esprima su questa vicenda e metta fine a questa guerra "infinita" tra i tassisti di Chieti e di Pescara, poiché' nessuno gioco di "campanile", ne calcolo "elettorale" possono mettere in secondo piano il diritto al lavoro e la qualità del servizio offerto. Se invece la regione pensa che l'aeroporto sia di competenza solo dei tassisti pescaresi ed eventualmente di san Giovanni Teatino, che lo dica apertamente. La politica è chiamata a prendere delle decisioni, esiste per questo motivo: non ci si può lavare le mani come "Ponzio Pilato" altrimenti sarà il caos più totale come in una giungla.

 

 
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