(ASI) Gaetano Salvemini non riusciva a comprendere il motivo per cui il 24 maggio fosse stato ascritto, dal governo mussoliniano a festa nazionale. Difatti, il pensatore pugliese asseriva che nessun paese al mondo festeggiava l'inizio della prima grande conflagrazione europea, ma al massimo solo la conclusione in caso vittorioso. Il governo italiano invece, aveva compreso l'importanza storica di quella data considerandola simbolicamente festività nazionale.