(ASI) Lettere in Redazione. Roma - Nel corso degli anni della Repubblica di Weimar, irrequieti e versatili intellettuali non conformisti, appartenenti al variegato arcipelago della Rivoluzione Conservatrice, daranno vita al più fecondo e affascinante laboratorio ideologico che la storia europea abbia mai conosciuto.
Si intrecciarono nazional-rivoluzionari, pensatori völkisch, reduci dei Freikorps, leghe giovanili e nazional-bolscevichi, tutti sostanzialmente concordi, pur tra le tante differenze, sull’inderogabile necessità di liberare la Germania dalle catene imposte dal vergognoso trattato di pace di Versailles e dalla volontà di rispedire al mittente le illusionistiche chimere di un Occidente democratico, plutocratico e liberale imposto dai vincitori, dalla Francia, dall’Inghilterra e dagli USA e considerato ostile alla natura del popolo tedesco. Spesso contrastanti furono invece le aspettative e le prospettive sul futuro di una nuova Germania, come anche le valutazioni sulla rivoluzione bolscevica e su quella fascista.
Questo laboratorio ideologico potette contare su numerose adesioni di grande statura intellettuale, lungo uno spettro di variazioni ideologiche e valutazioni politiche, con un particolare accento sulla politica estera, estremamente ampio. Tutto questo fino alla conquista del potere del Nazionalsocialismo.
Il libro analizza in modo preciso e documentato, sulla falsariga del celebre volume di Armin Mohler sulla Rivoluzione Conservatrice, gli autori che contribuirono a creare il substrato culturale ed ideologico del movimento nazionalsocialista. Vengono analizzati rispetto al loro contributo di visione del mondo nomi notissimi della cultura tedesca quali Martin Heidegger, Ernst Jünger, Carl Schmitt, Othmar Spann, Oswald Spengler, Ernst von Salomon, Hans Friedrich Karl Günther, Arthur Moeller van den Bruck, Gottfried Benn, Alfred Bäumler, Carl Gustav Jung, Ludwig Klages, Paul de Lagarde e Julius Langbehn. Oltre a questi una serie di autori, scrittori, romanzieri, storici, studiosi noti, ma pressoché sconosciuti al pubblico italiano, tra cui Theodor Däubler, Guido von List, Jörg Lanz von Liebenfels, Theodor Fritsch, Erwin Guido Kolbenheyer, Hermann Löns, Walter Flex, Adolf Bartels. L’ampiezza dei riferimenti e la straordinaria documentazione ne fanno un libro assolutamente indispensabile per comprendere la storia tedesca ed europea dell’ultimo secolo.
“La Profezia del Terzo Regno: dalla Rivoluzione Conservatrice al Nazionalsocialismo. La matrice gnostico-apocalittica di un’ideologia moderna” di Luca Leonello Rimbotti
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