Calcio, Il punto sulla trentacinquesima giornata di serie A

(ASI) FIORENTINA-ROMA: La Fiorentina di Vincenzo Montella, a -1 dal Milan quindi in piena lotta per un piazzamento Champions, affrontava al “Franchi” la Roma di Andreazzoli nell’anticipo del sabato sera di questa 35° giornata di serie A.

Per i viola solito 3-5-2 col doppio play maker (Borja Valero e Pizarro) Cuadrado e Pasqual sugli esterni e il tandem offensivo Liajc-Jovetic; i giallorossi invece partono col tridente Totti-Osvaldo-Lamela. I padroni di casa partono fortissimo, praticano un possesso palla veloce e costante e creano numerose occasioni da rete, palesando fin dalle prime battute l’intento di conquistare i 3 punti. Al 10° ci prova Cuadrado da fuori con una bella conclusione da destra, con la palla che esce di poco, qualche minuto dopo Jovetic in area batte di destro, ma Lobont è abile a deviare sul palo. La Roma è irretita dal giro palla viola e nella prima frazione non riesce mai a ripartire, alla mezz’ora Pizarro ci prova con un bel tiro dal limite, qualche istante dopo una conclusione di Borja Valero viene contrata da Burdisso; si va a riposo a reti inviolate. Nella ripresa il copione non cambia, sempre e solo Fiorentina, gli uomini di Montella continuano a macinare gioco e vanno vicini alla rete con Aquilani che si inserisce bene in area, ma spara addosso a Goicoechea (subentrato nel primo tempo all’infortunato Lobont). A 20 dalla fine è Pizarro (migliore in campo) a sfiorare il vantaggio, ma la conclusione da 25 metri del Cileno si stampa sul palo alla destra del portiere giallorosso. Montella sente odore di vittoria e a 15 dalla fine inserisce Toni e Fernandez al posto di Jovetic e Aquilani, al fine di aumentare il peso offensivo, Andreazzoli invece sostituisce un evanescente Lamela con Pjanic.Nel finale l’assedio dei padroni di casa continua, Pasqual e Cuadrado crossano con più frequenza data la presenza di Toni in area, ma al 1° dei 3 minuti di recupero, sugli sviluppi di un angolo da sinistra battuto da Pjanic, Osvaldo prende il tempo a Rodriguez e di testa infila Viviano, regalando ai suoi un insperato vantaggio. Finisce 1-0 per la Roma, che con questi 3 punti si porta a quota 58, tanto rammarico invece per  Montella e per i calciatori viola, protagonisti di una grande partita (19 conclusioni verso la porta avversaria) che gli frutta 0 punti e compromette la corsa al terzo posto.

MILAN-TORINO: Alla luce della sconfitta della Fiorentina, il Milan aveva la ghiotta occasione di allungare sui viola ed ipotecare l’accesso alla prossima Champions league, per farlo però doveva battere a San Siro il Torino di Giampiero Ventura, bisognoso di punti salvezza. Allegri, privo di Montolivo, schiera un centrocampo solido composto da Muntari, Flamini e Nocerino, confermando davanti il tridente El Sharaawi-Balotelli-Boateng (Pazzini in panca); Ventura risponde con un inusuale 5-3-2 coi soli Cerci e Barreto davanti. Il Milan cerca fin da subito la rete del vantaggio, senza Montolivo però la manovra è poco fluida, gli attaccanti si muovono poco senza palla e i centrocampisti cercano troppo spesso il lancio lungo per Balotelli o la conclusione da fuori. Gli ospiti dal canto loro difendono bene, concedono pochi spazi agli inserimenti degli esterni offensivi rossoneri e sfruttano le ripartenza, in particolare al quarto d’ora, Barreto si ritrova a tu per tu con Abbiati, ma sbaglia sparando addosso al portiere del Milan. Nel finale di tempo i padroni di casa ci provano, ma Boateng pare troppo nervoso, Balotelli viene triplicato sistematicamente ed El Sharaawi è fuori dal gioco, laprima frazione si chiude sullo 0-0.  Dopo 10 minuti della ripresa Allegri mette dentro Pazzini per El Sharaawi per dare più peso all’attacco, ma la manovra rossonera resta macchinosa e l’unica conclusione degna di nota è una conclusione da 25 metri di Muntari. Alla mezz’ora sono addirittura i granata ad avere il match ball, sugli sviluppi di una ripartenza Santana (subentrato a Brighi) mette in mezzo per Barreto il quale apre il piattone, ma a 2 metri dalla porta spara di nuovo addosso ad Abbiati. Nel finale i rossoneri si riversano in avanti, Allegri inserisce Niang e Robinho, Ventura si copre inserendo D’Ambrosio per aumentare i centimetri in difesa, ma  all’84° su un traversone da sinistra Mexes di testa fa sponda per Balotelli che sul secondo palo appoggia in rete di piatto; 1-0. Da lì alla fine il Milan gestisce bene il possesso palla fino al fischio finale. Milan che dunque ottiene 3 punti fondamentali, si porta a +4 sullaFiorentina e mette più di un’ipoteca sul 3° posto.

NAPOLI-INTER: Nel posticipo delle 20.45 di domenica il Napoli di Mazzarri affrontava l’Inter col chiaro intento di portare a casa l’intera posta e blindare definitivamente il 2° posto. Partenopei in campo col consueto 3-5-2, con Dzemaili nuovamente preferito ad Inler a centrocampo, Pandev al fianco di Cavani e Gamberini per l’infortunato Campagnaro dietro; Stramaccioni risponde con un 11 obbligato (causa infortuni) senza punte di ruolo, con Guarìn ed Alvarez davanti e Kuzmanovic e Kovacic in mezzo al campo.     Dopo 2 minuti il Napoli è già in vantaggio, Pandev sulla trequarti di destra trova l’imbucata per Cavani, che si incunea tra Ranocchia e Chivu (non esenti da colpe) e di interno destro batte Handanovc. L’Inter però non accusa il colpo e reagisce con veemenza, prima ci prova Guarìn con un punizione da 30 metri che De Sanctis respinge, poi Alvarez si infila in area da destra e viene steso da Zuniga: calcio di rigore. Dal dischetto si presenta lo stesso Alvarez e riporta il punteggio in parità. Il Napoli però non ci sta e torna ad attaccare, Prima Dzemaili ci prova con un destro da fuori, poi Hamsik in allungo non riesce per centimetri a deviare un cross da sinistra di Cavani. Il gol è nell’aria e al 32° Zuniga viene steso in area da Jonathan, stavolta l’arbitro assegna il penalty ai padroni di casa, dagli 11 metri va Cavani e realizza il 100° gol con la maglia del Napoli. Nella ripresa il ritmo del match cala un po’, il Napoli gestisce il possesso palla a centrocampo in attesa di trovare un varco nella retroguardia nerazzurra, l’Inter invece si affida alle folate di Alvarez e Guarìn senza particolare successo, Al 60° Zuniga crossa da sinistra e Cavani, ben piazzato a centro area, conclude di poco a lato col destro. Al 78° sugli sviluppi di una ripartenza  Pandev si invola sulla corsia di sinistra, crossa bassa sul secondo palo e Cavani in “estirada” mette a segno la sua tripletta (26 in campionato) e chiude definitivamente la partita. Napoli che raggiunge quota  75 e rafforza ulteriormente il proprio 2° posto.

JUVENTUS-PALERMO: L a Juventus capolista affrontava allo “Juventus stadium” il Palermo di Sannino, in piena zona retrocessione e bisognoso di punti per raggiungere una salvezza che avrebbe dell’incredibile. Antonio Conte conferma l’assetto ad una punta, ovvero Vucinic, con Marchisio a rimorchio e Vidal, Pogba e Pirlo a centrocampo. Nella prima frazione il match è piuttosto noioso, le 2 squadre pensano più a non subire gol che a farne, soltanto Vucinic e Vidal da una parte e Ilicic dall’altra provano ad impensierire i portieri avversari. Nella ripresa il ritmo rimane piuttosto blando, la Juventus è attenta a non scoprirsi ed il Palermo, che pur dovrebbe cercare di vincere pare accontentarsi di un eventuale pareggio. All’87° però arriva l’episodio che cambia la partita: l’arbitro assegna un penalty più che dubbio ai bianconeri, della trasformazione si incarica il solito Vidal che di destro trafigge Sorrentino, 1-0. Nel finale da segnalare l’espulsione di Pogba, reo di uno sputa ad Aronica. Il Palermo prova a pareggiare in extremis, ma i padroni di casa resistono e portano a casa una vittoria che vuol dire Scudetto. Juventus campione d’Italia

LE ALTRE PARTITE: Tennistica vittoria della Lazio ai danni di un Bologna ormai praticamente salvo. Super-mattatore nel 6-0 dell’”Olimpico” è Miroslav Klose, autore di 5 reti (non accadeva dal ’73), di Hernanes con uno splendido sinistro al sette il gol del provvisorio 2-0. Il Catania condanna definitivamente o quasi il Siena di Iachini alla serie cadetta. Gli etnei infatti regolano i toscani con un netto 3-0, grazie alla tripletta di un ispirato Bergessio.  Il Genoa di Ballardini trova una vittoria di fondamentale importanza in ottica salvezza, battendo 4-1 il Pescar e condannandolo alla retrocessione matematica: i rossoblu trovano il vantaggio al 5° con Floro Flores di testa su sponda di Manfredini, 10 minuti Borriello raddoppia con uno splendido sinistro a giro che bacia il palo e si infila in rete. In chiusura di tempo Sculli accorcia le distanze (chiedendo scusa ai suoi ex tifosi), ma nella ripresa ancora Borriello e Bertolacci da fuori portano il punteggio  4-1 finale.  L’Udinese di Guidolin trova la 5° vittoria consecutiva e prosegue la propria rincorsa all’Europa; il vantaggio arriva alla mezz’ora con Di Natale (controllo di esterno destro e tiro incrociato di sinistro), 2 minuti dopo pareggia Edèr con un destro da fuori. Nella ripresa ancora Di Natale con un tocco vellutato di controbalzo di destro beffa Romero in uscita, nel finale Muriel mette il punto esclamativo sulla vittoria.  Il Parma batte 2-0 l’Atalanta di Colantuono, di Parolo e Biabiany le reti decisive. 0-0 tra Chievo e Cagliari nell’anticipo delle 18 di sabato.

Alessandro Antoniacci – Agenzia Stampa Italia

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