(ASI) Chieti - Il concetto di Nazione Italiana negli intellettuali Romantici e Risorgimentalisti è qualcosa di grandioso che affonda le sue radici nella Romanitas civilizzatrice di popoli che danno all'Italia quella superiorità morale e civile rispetto alle altre Nazioni, come teorizzava il Mazzini.
Anche in Italia, uscita sconfitta dal Secondo Conflitto Mondiale con la disfatta bellica che ha causato non solo la perdita dell'Impero Coloniale Italiano e di alcuni territori al confine, ma anche la crisi dell'identità nazionale profondamente ferita dalla guerra civile 1943/1945, proclamata la Repubblica il 2 giugno 1946 dopo il referendum che ha sancito l'esilio della casa regnante dei Savoia compromessi col Fascismo, i nuovi "padroni" anglo - americani (con la storica tutela britannica che viene affiancata e man mano pressoché totalmente sostituita dalla nuova influenza statunitense) decidono che per una maggiore stabilità del Paese, da preservare da un possibile pericolo comunista (in Italia c'era il più grande Partito Comunista occidentale), bisognava conservare l'apparato e i funzionari dello Stato Nazionale italiano dove ancora negli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento permanevano elementi cresciuti in epoca liberal - patriottica e fascista. Anche nell'ambiente militare vengono salvati da un Processo di Norimberga italiano le alte sfere dell'esercito e i militari compromessi col Fascismo grazie alle amnistie del comunista Palmiro Togliatti. Inoltre, si dà potere a pilastri antropologici della Nazione Italiana come la fede religiosa cattolica (che fino agli anni Sessanta del Novecento era di fatto la religione di Stato, attraverso la laicità dello Stato definitivamente sancita nel 1984 con la modifica dei Patti Lateranensi del Governo Craxi), così per sopperire il vuoto lasciato dal Partito apparato fascista, nasce la Democrazia Cristiana.
Per controllare le masse, il nazionalismo italiano resta forte nel tifo per la Nazionale di Calcio che è in Italia una vera e propria faccenda politica, e in ambito sociale dove i reduci delle guerre mondiali contribuiscono a tramandare i valori della Patria. L'antifascismo era usato come deterrente solo quando il nazionalismo italiano era pericoloso per gli interessi delle potenze vincitrici della Seconda Guerra Mondiale e pompato in ottica anti comunista dalle forze politiche filo atlantiste ed in ottica nazional - comunista anti Nato dalle forze politiche fedeli a Mosca o pro sviluppo di una terza via indipendente dalla logica dei due blocchi contrapposti Usa - Urss. Anche reduci e i nostalgici del Regime che accettano il gioco elettoralistico - democratico possono partecipare alle elezioni, organizzandosi in forma partitica e spesso vengono usati dal sistema liberal - democratico contro il Comunismo.
Ma con la fine della Guerra Fredda le cose cambiano, si delinea un nuovo ordine mondiale con gli Stati Uniti che portano avanti una politica di espansione della propria influenza ad Est, verso il cuore del mondo dove ci sono le maggiori risorse energetiche. Gran Bretagna e Francia con la fine della Guerra Fredda hanno nuovamente mano libera negli antichi territori coloniali e la Germania riunificata lascia il Marco Pesante ma con l'Euro diventa il dominus incontrastato dell'Unione Europea.
L'Italia perde la sua importanza geopolitica e la classe dirigente italiana della Prima Repubblica che aveva avuto il merito di aver ridato dignità a un paese umiliato dalla sconfitta della Seconda Guerra Mondiale, viene spazzata via dal colpo di spugna Tangentopoli, ossia un vero e proprio golpe della magistratura, appoggiato fra il 1992/93 dalle potenze europee e dagli Usa che volevano ridimensionare l'Italia.
Negli ultimi trent'anni, si è avuto un allargamento della Nato ad Est con la perdita di importanza anche strategico - militare dell'Italia per gli Usa e l'accelerazione del processo di integrazione europea, soprattutto negli ultimi 10/15 anni con l'Italia che ha perso posizioni in Europa e nel Mediterraneo, con la caduta dell'alleato libico Gheddafi maggiore fornitore di petrolio italiano e con il commissariamento politico dell'Italia da parte dell'Unione Europea con i governi tecnici appoggiati da forze anti sovraniste che hanno accelerato la caduta del Bel Paese.