(ASI) Roma - "La nuova delibera del Comune di Roma approvata nelle scorse settimane, che prevede il contributo economico di sostegno all'emergenza abitativa e destinata alle famiglie degli stabili prossimi agli sgomberi, presenta alcuni punti che discuteremo presto al tavolo previsto per il 26 agosto con le parti sociali e gli assessori al Patrimonio Rosalba Castiglione, alle politiche sociali Laura Baldassarre e all'urbanistica Luca Montuori".
Dichiara in una nota Silvia Paoluzzi della segreteria Unione Inquilini di Roma che spiega:
"Una misura inadeguata ma sulla quale, visti i nuovi scenari nazionali potremmo lavorare andando a modificare alcune parti.
Al contrario di quanto anticipato dal Comune dovranno essere le famiglie a provvedere a ricercare e sottoscrivere il contratto di locazione. L'esperienza del buono casa però ci ha insegnato quanto sia difficile convincere un proprietario ad affittare un alloggio con la garanzia del Comune di Roma. Non viene previsto il finanziamento delle due mensilità di anticipo, le cosiddette "caparre".
Inoltre gli unici a poter utilizzare questa misura sono le sole famiglie che rientrano nella cosiddetta "fragilità abitativa" ovvero nuclei con minori, persone con disabilità e gli ultrasessantacinquenni."
E conclude:" Ora ci aspettiamo che il Comune di Roma insieme all'assessore della Regione Lazio Massimiliano Valeriani che già si è pubblicamente espresso in merito, vista la situazione nazionale, il 27 agosto durante il vertice in Prefettura mostri la giusta grinta e si rifiuti di perseverare sulla strada degli sgomberi.
D'altronde come abbiamo più volte evidenziato si rende necessario rispettare il Decreto Sicurezza in tutte le sue parti, e quindi garantire il passaggio di casa in casa a tutte le famiglie. Non ci piace il modello via Carlo Felice perché sappiamo bene quanto sia stato limitato. La nuova delibera però può essere, in vista della sospensione degli sgomberi, un tassello delle tante misure da mettere in atto per la precarietà abitativa. Si volta pagina, ora stop agli sgomberi e via alle politiche abitative strutturali che possano magari liberare le occupazioni, ma allo stesso tempo rigenerare le città."
Ufficio Stampa - Unione Inquilini