(ASI) Il Presidente dell’Ecuador, Daniel Noboa, ha ordinato la consegna delle Isole Galapagos per la costruzione di una base militare degli Stati Uniti, a causa dell'approvazione del “Progetto di sicurezza integrale nella regione insulare” e delle “Istruzioni per l'implementazione degli accordi di cooperazione tra Ecuador e Stati Uniti” avvenuta lo scorso10 dicembre che sancisce l’entrata in vigore degli accordi firmati dallo stesso Noboa il 15 febbraio.
Con il decreto firmato a febbraio di quest'anno, Quito ha ratificato l'accordo con Washington sullo status delle forze, firmato il 6 ottobre 2023, durante il governo di Guillermo Lasso, con cui sono stati concessi al personale militare e civile del Dipartimento della Difesa privilegi, esenzioni e immunità, equivalenti a quelli di cui beneficia il personale amministrativo e tecnico delle missioni diplomatiche ai sensi della Convenzione di Vienna.
In virtù di ciò navi, personale militare, armi, equipaggiamenti e sottomarini potranno insediarsi nelle Isole Galapagos, un arcipelago dichiarato Patrimonio Naturale dell'Umanità dall'Unesco nel 1978. Secondo il documento, l'obiettivo dell'installazione militare statunitense nell'arcipelago è quello di “rendere operativo il progetto per affrontare le sfide comuni alla sicurezza nella provincia delle Galapagos, a 600 miglia (965 chilometri) dalla costa continentale ecuadoriana”.
Tra le finalità anche quella di “combattere il traffico di droga, la pesca illegale e altre attività marittime illecite in questa regione dell'Ecuador e di prevenire conflitti violenti e altri crimini correlati tra gruppi narcoterroristici che si contendono le rotte di esportazione della droga”.
Secondo i rappresentanti delle organizzazioni sociali e ambientaliste delle Galapagos, però la legge viola palesemente la Risoluzione 258 della Costituzione ecuadoriana, che stabilisce l'obbligo di non svolgere attività che possano mettere a rischio il fragile ecosistema delle Galapagos.
L'ex vicecancelliere Fernando Yépez ha affermato a questo proposito: "L'Assemblea nazionale deve chiedere informazioni e monitorare gli accordi di cooperazione in materia di sicurezza firmati con gli Stati Uniti e i loro protocolli di attuazione, che rispondono agli interessi strategici di quel paese e riflettono la vergognosa sottomissione del nostro politica estera”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia