(ASI) - Dopo la visita negli Stati Uniti di Matteo Salvini ecco le sue parole: “Il nostro Paese vuole tornare a essere nel continente europeo il primo partner della più grande democrazia occidentale.
L’Italia è il primo, più credibile, più solido interlocutore degli Usa nell’Unione europea”, tantoda avere “visioni e soluzioni comuni” con l’amministrazione Trump sui temi di politica estera dall’Iran al Medio Oriente, dal Venezuela alla Libia. Persino sui rapporti con Teheran, ha aggiunto, “la posizione del’Italia con l’Iran è già cambiata: nessuno si può permettere di dire di voler cancellare uno Stato dalla faccia dalla terra, come Israele, e avere relazioni normali”.
Ha poi aggiunto: “C’è totale sintonia su come muoversi a livello internazionale, tra Stati Uniti e Italia. Forse anche a Washington hanno capito che c’è un’alternativa allo strapotere franco-tedesco dopo tanti anni. Noi accogliamo tutti i buoni consigli”.
Le cui parole sembrano voler controbilanciare l’apertura messa in atto dal governo italiano sul fronte economico con la Cina attraverso la firma del memorandum sulla Belt and Road Initiative, la Nuova Via della Seta, sulla quale l’amministrazione Trump era stata assai critica. Al punto che, interpellato sui caccia F35 il cui acquisto M5s alleato di governo promettono da sempre di voler ridimensionare, il vicepremier tranquillizza Washington: “Credo che gli accordi sottoscritti non si possono rimangiare. Investire in ricerca coinvolgendo il lavoro italiano è utile e sano”.
Infine ha concluso dicendo: "La politica economica e fiscale dell’amministrazione Trump, può essere un esempio e un modello per l’Italia”.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia