(ASI) - Il Partito Democratico ha diffuso i risultati finali dei congressi dei suoi circoli che precedono le primarie del 3 marzo: il presidente del Lazio Nicola Zingaretti ha ottenuto 88.918 voti, pari al 47,38 per cento del totale.
Il secondo candidato ad aver ottenuto più preferenze è stato l’attuale segretario Maurizio Martina, che è arrivato al 36,10 per cento. Roberto Giachetti, ex candidato sindaco di Roma, si è fermato all’11,13 per cento con 20.887 voti. I candidati che non parteciperanno alle primarie vere e proprie sono Francesco Boccia, che ha preso il 4,02 per cento, Maria Saladino, che ha preso lo 0,70 per cento, e Dario Corallo, che ha preso lo 0,67 per cento. Quindi i tre candidati saranno: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giacchetti.
Ecco le parole del presidente del Lazio: "La sconfitta del 4 marzo è stata drammatica, nostra ma anche di un intero campo culturale e sociale. Grazie dunque a chi si è appassionato a questo congresso, perché non era affatto scontato. Siamo stati aggrediti dalla spinta di chi ha tentato di annientare il nostro ruolo. Invece no, eccoci qua, aggrappati per salvare l’Italia”.
Dopo aver ringraziato gli iscritti che hanno votato al congresso, Zingaretti ha espresso, attraverso la sua candidatura, la volontà di “indicare al nostro Paese una via possible per tornare a vincere e salvare l’Italia e l’Europa. L’obiettivo del congresso è innanzitutto questo. Per tutti noi viene oggi la prova più difficile e importante, e cioè capire come aprire una fase nuova nei confronti del nostro Paese. Dobbiamo ributtarci con passione e umiltà nella società, sapendo che anche quando la pensiamo in modo diverso abbiamo il dovere di dimostrare di vivere in un’unica comunità politica”.
Queste invece le dichiarazioni di Martina: “I miei avversari non sono Giachetti e Zingaretti, ma questo governo bugiardo che sta portando il Paese dentro una crisi profonda. I miei avversari sono Lega e M5s senza ambiguità, perché sono la nuova destra illiberale.I miei avversari sono quelli che evocano i protocolli dei savi di Sion e non vengono cacciati dal loro movimento. I miei avversari sono quelli che sono contro i vaccini. I miei avversari sono quelli che umiliano le donne, che prendono in giro i disabili. I miei avversari sono quelli che lisciano il pelo al razzismo, che chiudono il centro di Castelnuovo di Porto e lasciano aperta la sede di Casapound. Chiedo di poter lavorare ad una nuova stagione del Pd, ed avanzare una nuova proposta di riformismo radicale intransigente su valori non negoziabili. I valori di umanità, di rispetto della vita e delle persone. E per questo sono orgoglioso di essere salito sulla Sea Watch 3, e mesi prima davanti alla Diciotti. Io non ci sto ad un governo che lascia quelle persone in mare affinché il ministro della propaganda esibisca lo scalpo”.
Infine riportiamo le parole di Roberto Giacchetti: "“Centonovantamila votanti tra i nostri iscritti. E’ una cosa meravigliosa, e alle primarie saranno ancora di più. Guardate le primarie farsa della Lega con diecimila persone, o i trentasettemila click per indicare il leader del M5s. Il nostro percorso partecipato non ha paragoni. E dico Basta anche al nostro interno, non ci sono macerie all’interno del nostro partito. Ci sono persone che si confrontano e combattono anche per noi e che dobbiamo aiutare. Basta dire di noi cose che nemmeno i nostri avversari hanno il coraggio di dire. Io vorrei che tra noi ci dicessimo una cosa chiara, il momento del Congresso non è il momento dell’unità, ma quello in cui devono emergere le nostre diversità. Se non ci fossero posizioni diverse ci sarebbe un solo candidato. L’unità ci deve essere dopo il Congresso, una volta discusso e scelto. L’unità che non c’è stata nei cinque anni scorsi e che è l’unica che io riconosco all’interno del partito”.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia