Commercio: Andreuzza – Dara (Lega), nuove regole per aperture domenicali. Dalla parte di famiglie e piccoli negozi

andreuzzadara(ASI) Roma  – “Le aperture domenicali così come stabilite dalle liberalizzazioni messe in campo dal governo Monti con il “Salva Italia” non solo hanno penalizzato pesantemente le famiglie italiane ma hanno creato un forte squilibrio nel mondo del commercio a scapito dei negozi più piccoli, in particolare nei centri storici che a loro volta hanno visto crearsi uno spopolamento dalle attività commerciali.

Per rimediare al danno che fece il governo tecnico, probabilmente più vicino alla grande distribuzione che ai piccoli esercizi commerciali, abbiamo predisposto questo provvedimento per riportare una situazione di equilibrio tenendo conto dell’interesse del mondo produttivo, dei consumatori e dei lavoratori. Il tutto prevedendo che si vada a creare una nuova spinta per la rigenerazione dei centri storici con l’apertura di nuovi negozi che, grazie a questo governo targato Lega, potranno godere del vantaggio della cedolare secca per gli immobili e della Flat-Tax per i piccoli commercianti, che abbiamo appena inserito nella manovra di bilancio. Nel provvedimento è stato individuato un numero congruo di aperture che garantisca anche la copertura delle zone in cui si concentra la stagione turistica. Le Regione avranno il ruolo importante di coordinare questa regolamentazione in concerto con le associazioni di categorie, valutando le peculiarità dei diversi territori. Il provvedimento appena depositato è il frutto di un lungo e dettagliato lavoro: è stato indispensabile ascoltare tutte le parti convolte nel commercio, a volte con posizioni contrapposte, ma con la volontà di trovare con il buon senso una formula che dia un corretto equilibrio al mercato, che agevoli il piccolo commercio, e tuteli i lavoratori e le loro famiglie”.

Lo dichiarano i deputati della Lega Giorgia Andreuzza, capogruppo in Commissione Attività produttive e Turismo, ed Andrea Dara relatore del provvedimento e componente della medesima Commissione.

 

I PUNTI:

- Chiusura degli esercizi commerciali nelle 12 Festività Nazionali (Laiche e Religiose), di cui 4 derogabili su scelta delle Regioni (concertate tra Regioni, associazioni di categoria e rappresentanti sindacali).

- Su 52 domeniche annuali, 26 possono rimanere aperte su tutto il territorio nazionale (concertate tra Regioni, associazioni di categoria e rappresentanti sindacali).

- Al fine di garantire le aperture nelle zone turistiche (mare, laghi, montagna) le Regioni decideranno come distribuire o concentrare le 26 domeniche (per esempio: al mare le domeniche di apertura saranno nei mesi estivi, da aprile a settembre - in montagna nel periodo invernale, da dicembre a marzo e nel periodo estivo, da luglio ad agosto).

- Deroga a tutti i centri storici (possibilità di apertura tutte le domeniche eccetto le Festività Nazionali).

- Deroga ai negozi di vicinato (negozi fuori dal centro storico - possibilità di apertura tutte le domeniche eccetto le Festività Nazionali). Nei comuni fino a 10.000 abitanti saranno aperti i negozi fino a 150 mq. Nei comuni con più di 10.000 abitanti saranno aperti i negozi fino a 250 mq.

- Come in precedenza, saranno sempre aperte le rivendite di generi di monopolio; gli esercizi di vendita interni ai campeggi, ai villaggi e ai complessi turistici e alberghieri; gli esercizi di vendita al dettaglio situati nelle aree di servizio lungo le autostrade, nelle stazioni ferroviarie, marittime ed aeroportuali; alle rivendite di giornali; le gelaterie e gastronomie; le rosticcerie e le pasticcerie; gli esercizi specializzati nella vendita di bevande, fiori, piante e articoli da giardinaggio, mobili, libri, dischi, nastri magnetici, musicassette, videocassette, opere d'arte, oggetti d'antiquariato, stampe, cartoline, articoli da ricordo e artigianato locale, nonché le stazioni di servizio autostradali e le sale cinematografiche (art. 13, comma 3, D.Lgs. 114/1998) e in aggiunta gli autosaloni e gli esercizi commerciali al dettaglio ubicati nelle autostazioni, nei parchi divertimento, negli stadi e nei centri sportivi.

- Sanzioni: chiunque violi le disposizioni verrà punito con sanzioni amministrative da euro 10.000 a 60.000 e in caso di recidività la sanzione sarà raddoppiata. I proventi delle sanzioni sono destinati al contrasto dell’abusivismo commerciale e ad azioni di promozione del decoro urbano.

 
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