(ASI) - Il ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, in data odierna ha commentato in conferenza stampa al Mise il giudizio dell'avvocatura sulla gara che ha assegnato l'Ilva a Arcelor Mittal.
Queste le sue parole: "Secondo noi c'è stato eccesso di potere e l'atto è illegittimo. Sull’Ilva è stato commesso un delitto perfetto. Dal parere dell'avvocatura capirete che c'è pochissimo di regolare in questa gara". Ha inoltre aggiunto: "Se oggi, dopo 2 anni e 8 mesi, esistessero aziende che volessero partecipare alla gara noi potremmo revocare questa procedura per motivi di opportunità", aprendo ad un possibile annullamento della gara in caso si presenti qualche altro offerente.
“Persistono forti criticità e nuovi elementi fondamentali che porterebbero al sospetto di illegittimità dell’atto. Il profilo più rilevante è legato a ‘eccesso di potere’ e cioè al cattivo esercizio dello stesso, non essendo stato tutelato il bene comune e il pubblico interesse a causa della negata possibilità di effettuare rilanci per migliorare l’offerta”. Tra le altre cose l’Avvocatura evidenzia una possibile lesione del principio di concorrenza: lo spostamento del termine al 2023 per l’ultimazione degli interventi ambientali avrebbe dovuto suggerire una proroga del termine per la presentazione di ulteriori offerte”.
L’Avvocatura generale dello Stato aveva inviato al ministero dello Sviluppo Economico il parere richiesto dallo stesso Luigi Di Maio. La gara non è automaticamente annullabile, anche se ci sono effettivamente dei vizi. Perché le “possibili anomalie” nel bando per l’assegnazione dell’Ilva, sulle quali il Mise chiedeva un chiarimento, secondo l’Avvocatura c’erano ma non si sostanziano in un interesse pubblico tale da procedere con l’annullamento di tutto l’iter.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia