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Il primo novembre il jazz club Perugia apre con il concerto di Gino Paoli e Danilo Rea che presentano il loro ultimo album “due come noi che…”

 

(ASI) PERUGIA - Saranno il cantante Gino Paoli ed il pianista Danilo Rea ad aprire domani (primo novembre) la sesta stagione del rinnovato Jazz Club Perugia, in programma a Perugia fino al prossimo 19 aprile 2013. I due artisti si esibiranno presso l'Auditorium dell'Hotel Giò Jazz Area, alle ore 21,30, dove presenteranno il loro ultimo album intitolato "Due come noi che...", che raccoglie alcuni dei più grandi successi di Paoli e di altri autori come De Andrè, Tenco, Bindi, Lauzi, Brel e Pagani.

 

 

Già compagni di avventura nel progetto "Un incontro in Jazz" di cui il Parco della Musica Records ha pubblicato l'album "Auditorium Recording Studio" (2011), Gino Paoli e Danilo Rea hanno rinnovato il loro sodalizio realizzando questo disco, uscito lo scorso primo ottobre. A Perugia, quindi, festeggeranno il loro primo mese di tour promozionale. Con "Due come noi che…" i due artisti stanno già collezionando un successo dopo l'altro nei concerti dal vivo sui palcoscenici più prestigiosi del paese, incantando ed emozionando il pubblico ogni volta. Un consenso che di certo non stupisce dato il duo d'eccezione: la voce e il carisma di Gino Paoli, uno dei più grandi autori e interpreti della canzone italiana, affiancata da uno dei più lirici e creativi pianisti riconosciuti a livello internazionale come Danilo Rea.

 

In scaletta, brani da riscoprire come "Perduti", che apre l'album, od "Averti addosso" che è quasi un recitato; ma anche successi come "La gatta" in versione un po' jazz o "Il cielo in una stanza". E poi omaggi ad altri genovesi che hanno nobilitato il mondo della musica popolare e che se ne sono tutti andati, lasciandolo solo, come Fabrizio De André ricordato con una struggente "Canzone dell'amore perduto" e "Bocca di Rosa" solo strumentale, Umberto Bindi con una sommessa "Il nostro concerto", Luigi Tenco con "Vedrai vedrai" e Bruno Lauzi con "Se tu sapessi". Nella track list anche "Non andare via" traduzione italiana della meravigliosa "Ne me quitte pas" che proprio Jacques Brel chiese di tradurre a Paoli e "Albergo a ore", il commovente brano di Herbert Pagani.

 

I due artisti durante il concerto di presentazione di "Due come noi che…", tenuto lo scorso 28 settembre presso la sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, hanno incontrato i giornalisti ed hanno parlato dell'album e del loro rapporto professionale.

«Due come noi che... - ha spiegato Paoli - prima di tutto amano la musica, per quello che è e per me la musica è soprattutto libertà. Libertà di affrontare qualsiasi tema secondo se stessi. Niente a che fare con le dogmatiche della musica che deve essere fatta in una certa maniera e che deve avere una certa qualità per essere così... no, è un tema che uno può sviluppare come gli pare perché questa è la capacità della musica: di darti la libertà». In merito all'alchimia musicale con Danilo Rea ha dichiarato: «C'è un filo emozionale tra me e lui, esclusivamente musicale, che stabilisce tutto. Noi abbiamo un feeling talmente stretto che è come se fossimo una persona sola quando facciamo le cose».

 

Dello stesso parere è stato anche Danilo Rea che ha detto: «C'è una grande fiducia. Quando si sale sul palco qualsiasi cosa faccia lui o io viene accettata ed immediatamente metabolizzata e si continua in base all'input che ognuno di noi ha dato. Io posso dire che nella mia vita ho suonato, accompagnato, molti grandi interpreti e Gino è qualche cosa di speciale».

 

"Due come noi che…", quindi, è il simbolo di uno scambio continuo e reciproco fra due artisti di notevole spessore che creano una forza comune e che tendono ad un'unica meta: la musica.  Come da tradizione, inoltre, il concerto di domani sarà anticipato dall'appuntamento enogastronomico in programma dalle ore 20,15 e realizzato grazie alla collaborazione con l'Hotel Giò Jazz Area, il ristorante enoteca Giò Arte e Vini  e la cantina Fanini. Per informazioni sui biglietti e gli abbonamenti è possibile consultare il sito: www.jazzclubperugia.it.

 

La sesta stagione del Jazz Club Perugia, che sostiente la candidatura di Perugiassisi  2019 come capitale della cultura europea, è stata realizzata grazie al contributo, al sostegno ed alla collaborazione di: Regione Umbria, Comune di Perugia (Assessorato Alla Cultura e alle Politiche Sociali), Provincia di Perugia, Camera di Commercio di Perugia, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Accademia Teatro Pavone, Hotel Gio' Jazz Area, Banca di Mantignana e di Perugia – Credito Cooperativo Umbro, Piccini Group, Unipol Assicurazioni – Assicoop Umbria – Agenzia di Perugia, Conad, Gaggi Alimentarsi di Qualità, Ristorante La Taverna, Cantina Fanini, Cantina Madrevite, Cantina Morami, Il Poggio Azienda Vitivinicola, Cantina Pucciarella Azienda Agricola, Coldibetto Azienda Vitivinicola, Pianoetforte, Giombolini & Cerquiglini, Music In – Titan Music, Quattroemme, Totem Group, Atmo, Autonoleggi Paolini Paoletti.

 

Gino Paoli, uno dei cantautori che ha scritto alcune tra le più belle pagine della musica italiana. L'autore di "Senza fine", "Sapore di sale", "La gatta”. Originario di Monfalcone, è a Genova, dove si è trasferito da bambino, che Gino Paoli - dopo aver fatto il facchino, il grafico pubblicitario e il pittore - debutta come cantante da balera, per poi formare un band musicale con gli amici Luigi Tenco e Bruno Lauzi. Quando la gloriosa casa discografica Ricordi, che aveva tenuto a battesimo Bellini e Donizetti, Verdi e Puccini, decise di estendere la propria attività alla musica leggera, scritturò questo cantante dalla strana voce miagolante oggi riconosciuto come uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera italiana degli anni sessanta e settanta. Ha scritto e interpretato brani quali "Il cielo in una stanza”, "La gatta”, "Senza fine”, "Sapore di sale”, "Una lunga storia d'amore”, "Quattro amici”; ha partecipato a numerose edizioni del Festival di Sanremo; ha collaborato con numerosi colleghi alla realizzazione di album e di singoli di successo; ha composto musiche per colonne sonore di film.

 

Danilo Rea riesce ad attirare l'attenzione degli ascoltatori soprattutto grazie alla grande versatilità e all'apertura musicale. Dopo gli studi di pianoforte classico al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma e l'esperienza come musicista nel mondo del progressive rock, Danilo debutta nel mondo del jazz con il "Trio di Roma” nel 1975, raggiungendo la notorietà internazionale. Inoltre la sua musica è ricca di sorprendenti momenti di improvvisazione di grande lirismo che gli sono valsi l'accostamento al grande Keith Jarrett. Tuttavia, a differenza della star americana, Rea trae la propria ispirazione dalla tradizione musicale della sua terra di origine, dai classici e dal pop italiano, piuttosto che dal "Great American Songbook”. E quindi non sorprende che in Italia venga considerato come il grande poeta tra i musicisti di jazz e che sia diventato famoso suonando con molti cantautori e cantanti come Claudio Baglioni, Domenico Modugno, Gianni Morandi, Pino Daniele e Mina.


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JAZZ CLUB PERUGIA

Stagione 2012/2013

Dal prossimo 1° novembre, grazie all’ospitalità offerta dall’Apicehotels con la premurosa, cordiale  mediazione della gentile Dott.ssa Valeria Guarducci Mencaroni, presso l’Hotel Giò di Perugia avrà inizio la stagione concertistica 2012/2013 del Jazz Club Perugia, la quale, per i suoi contenuti, si annuncia interessante e gradevole ed altrettanto si spera che lo sarà per i Soci e per il pubblico che invitiamo calorosamente.

Seguiranno altri 5 concerti, dei quali 3 presso il Teatro Pavone ed altri 2 ancora presso l’Hotel Giò, mantenendo così viva, ormai da oltre 60 anni, l’attività del Jazz Club Perugia quale successore dell’Hot Club Perugia.

Con la propria iniziativa il JCP intende concorrere all’ulteriore crescita culturale dei cittadini perugini e non, accompagnandoli verso la conoscenza e l’apprezzamento di un genere musicale, il Jazz, che sembra ormai avere una cospicua parte nella cultura nel nostro Paese e in non pochi altri.

Al dichiarato obbiettivo di “accompagnamento” si affianca inoltre quello di intrattenimento puro e semplice. E a tal riguardo è nostra opinione che il Jazz, più e meglio degli altri generi musicali, abbia la capacità di esprimere e seguire le esperienze umane.

Le vicende della vita alternano amore, separazione, onore, rimpianti, dolori, rimorsi, felicità, coinvolgimento, perdita delle radici, devozione, depravazione, sconfitte, vittorie, luce, ombre e via di seguito, tutti momenti e situazioni che il Jazz evoca, interpreta, cancella, fa capire.

L’opinione è certamente personale ed è dovuta al fatto che il jazz non è un genere musicale unitario. In realtà le forme e gli stili del jazz sono non pochi, ciascuno con le proprie caratteristiche, spesso assai distanti fra di loro, come per ogni altro genere musicale: da camera, sacra, operistica, sinfonica etc.

Come per le trascorse stagioni nei concerti programmati non c’è solo jazz. Ciò per graduare la comprensione e la godibilità di tale genere musicale da parte del maggior numero di persone. Quindi il jazz ortodosso sarà in parte “contaminato” con musica che jazz non è. In altre parole, un atto di fede nei confronti dello sperato e perseguito aumento della sensibilità estetica verso il jazz da parte di un’accresciuta platea ed un sistema per “contare” gli autentici amanti del Jazz.

Tutto questo dovuto all’appassionato e disinteressato lavoro di quanti operano all’interno del JCP, come Marcello Migliosi, Gigi Napolitano, Stefano Lazzari; alla sensibilità artistica e culturale che  Enti pubblici e privati (che in altre occasioni saranno indicati) hanno esternato con determinanti aiuti materiali; all’incomparabile contributo dovuto alla regia organizzativa ed artistica di Carlo Pagnotta, vero e proprio “traghettatore” della passione jazzistica perugina da oltre mezzo secolo, oltre che protagonista di altre, ben note e più importanti iniziative relative o collegate alla musica jazz.

 

Nicola Miriano

Presidente del Jazz Club Perugia

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