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La Resurrezione di Cristo nel lungo bacio di Papa Francesco ad un bimbo disabile
(ASI) Un'immagine che ha smosso e 'commosso' le coscienze, quella che ha visto protagonista Papa Francesco nell'atto di baciare un bimbo disabile. Nel giorno in cui si celebra la Resurrezione di Cristo, il pontefice ha attraversato una piazza san Pietro gremita di fedeli e con il suo sorriso spontaneo ed amichevole ha ricercato lo sguardo e il consenso del Suo popolo. Gli occhi sono quelli di chi vorrebbe sconfiggere la corruzione per dare spazio all'amicizia, quelli di un uomo attento ai particolari, ai piccoli gesti che creano una rinnovata comunicazione e abbattono ogni barriera.

Nell' ancor breve periodo di pontificato, Francesco è riuscito a creare un ponte fra la Chiesa e il resto del mondo; un'impresa in cui nessuno prima di Lui era riuscito. Nel giorno della Santa Pasqua il pontefice ha voluto gettare lo sguardo oltre piazza san Pietro … per arrivare al mondo del Medio - Oriente e a quello africano, ove conflitti e sofferenze non cessano di affliggere la popolazione.

Erano 250.000  i fedeli radunatisi a Roma nel giorno della Resurrezione e della speranza. Qui il pontefice, prima ancora di pronunciare la Benedizione Urbi et Orbi, ha rivolto loro parole di conforto, come un padre farebbe con i propri figli, perché è proprio di questo che la società ha bisogno …. di una figura di riferimento che sappia essere comprensiva ma, nel contempo, rigorosa e che sappia trasmettere  un senso di protezione e di serenità ad un gregge di pecorelle smarrite.

Durante la veglia della notte di Pasqua, Papa Francesco aveva incoraggiato i fedeli, affinché non si chiudessero alla novità che Dio vuol portare nella loro vita. “Spesso siamo stanchi, delusi, tristi, -aveva affermato il Papa- sentiamo il peso dei nostri peccati e pensiamo di non farcela … non perdiamo la fiducia, non rassegnamoci!” Una delle tentazioni più grandi della Chiesa è l'autoreferenzialità, la chiusura in se stessa.... noi non dobbiamo temere  la novità!

Queste le parole pronunciate dal Papa in occasione della Benedizione Urbi et Orbi:

“Cari fratelli e sorelle di Roma e del mondo intero: Buona Pasqua!  Che grande gioia potervi dare questo annuncio: Cristo è risorto.  Vorrei che giungesse in ogni casa, in ogni famiglia, soprattutto dove c'è più  sofferenza, negli ospedali e nelle carceri. Vorrei che giungesse a tutti i cuori, perché è li che Dio Vuole  seminare questa buona notizia. Gesù è risorto. C'è la speranza per TE! Non sei più sotto  il dominio del peccato, del male. Ha vinto l'amore, ha vinto la misericordia... Ma che cosa significa che Gesù è risorto? Significa che l'amore di Dio è più forte  del male e della stessa morte! L'amore di Dio può trasformare la nostra vita e far fiorire quelle zone di deserto che ci sono nel nostro cuore … Gesù non è tornato alla vita terrena ma è entrato nella vita gloriosa di Dio con la nostra umanità e ci ha aperto ad un futuro di speranza. Ecco cos'è la Pasqua : il passaggio dell'uomo dalla schiavitù del peccato, del male alla libertà dell'amore, del bene, perché Dio è vita e la Sua gloria siamo noi...

Quanti deserti ancora oggi l'uomo deve attraversare?! Soprattutto  il deserto che ha dentro di sé, quando manca l'Amore di Dio e verso il prossimo … ma la misericordia di Dio può far fiorire anche la terra più arida … allora ecco l'invito che vi rivolgo: accogliamo la grazia della Resurrezione di  Cristo … diventiamo canali attraverso i quali Dio  Possa irrigare la terra, custodire il Creato e far fiorire la giustizia e la pace e così domandiamo a Gesù risorto  di mutare l'odio in amore, la vendetta in perdono, la guerra in pace!

Imploriamo pace per il mondo intero … per  il Medio-Oriente … per l'Iraq … per l'amata Siria … quanto sangue è stato versato e quanto sofferenze dovranno essere ancora inflitte! Pace per l'Africa, per Nigeria, Congo  e per l'Asia, soprattutto per la Corea! La schiavitù più estesa in questo secolo è la tratta delle persone! Pace a tutto il mondo  e  a questa nostra Terra...

Cari Fratelli e Sorelle … vi rinnovo il  mio augurio: Buona Pasqua! Portate nelle vostre famiglie e nei vostri Paesi il messaggio di gioia, pace e speranza che ogni anno, in questo giorno, si rinnova con forza. Il Signore  risorto … sia di  sostegno a tutti, specie ai più deboli e bisognosi... Che Cristo risorto guidi tutti voi sui sentieri di giustizia, di amore e di pace.”

Dalle parole ma, ancor più, dagli esempi di cui il Pontefice ci fa dono, si può anche comprendere cosa spinga una donna di mezza età a scegliere come sfondo sul display del proprio cellulare la fotografia del  Papa, nella consapevolezza che, ad ogni squillo, apparirà quell'immagine luminosa  e si accenderà una nuova conversazione ma … non solo!?  Ad accendersi sarà la speranza, la stessa che Papa Francesco ha raccomandato di 'tenere stretta' ai detenuti del carcere minorile di Casal del Marmo... “Non lasciatevi rubare la speranza!” Queste le parole pronunciate dal Papa lo scorso giovedì durante la sua visita ai carcerati.

E' Lui il protagonista indiscusso di questa Santa Pasqua: l'uomo che ha saputo conquistarsi in breve tempo la fiducia del popolo dei fedeli e la stima di coloro che non credono. Semplicemente Francesco: il gesuita che, “ieri”, da semplice  vescovo di Buenos Aires, compiva il rito della lavanda dei piedi e, “oggi”, da pontefice, non fa nulla di diverso: si reca in un carcere minorile e, inginocchiatosi, si accinge a lavare i piedi a quanti si sono macchiati di reato, condannandosi al peso dell'emarginazione. Il Papa si è accostato dolcemente ai ragazzi riservando loro la “carezza di Gesù” … “Io sono al tuo servizio …dobbiamo aiutarci l'uno con l'altro. Chi è più in alto deve essere al servizio degli altri.” E' anche questo il messaggio che, il Pontefice con un atto di grande umiltà, ha voluto rivolgere ai giovani detenuti e all'umanità intera.

Ed assieme ai messaggi pronunciati in occasione del giovedì santo e della Pasqua non possiamo dimenticare l'incitamento che Francesco ci ha rivolto nella domenica delle Palme, affinché i cristiani non siano mai uomini e donne tristi … “Bisogna vivere la fede con cuore giovane anche a settanta o ottanta anni. Con Cristo il cuore non invecchia mai!” E, rivolgendosi ai preti, ha ricordato quanto sia importante  scendere in mezzo alla gente per condividere con i fedeli gioie e dolori, perché “il pastore deve avere l'odore delle pecore!”

 

Maria Vera Valastro -Agenzia Stampa Italia

 
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