"Bruxelles perde lunghe settimane a riflettere sulle dimensioni delle gabbie dei polli, sulla presenza dei giocattoli nei porcili, mentre centinaia di migliaia di cittadini perdono il loro lavoro, vedeno il loro sistema finanziario crollare e hanno la sensazione che sia sempre più difficile sopravvivere", ha affermato.
Viktor Orban ha inoltre speso delle considerazioni tese ad esorcizzare il mito dell'Occidente spesso diffuso nei Paesi ex comunisti: "Negli Anni Novanta (quando i Paesi comunisti sono diventati democratici), la questione era copiare nel miglior modo possibile l'Occiente... Ma oggi, vediamo che non c'è niente da copiare", ha aggiunto il premier. A proposito di democrazia, poche ore prima di questo intervento, il presidente magiaro ne aveva discusso l'attuazione eterna: "Noi speriamo che non sia necessario introdurre un nuovo sistema che rimpiazzi la democrazia", ha detto il capo del governo ungherese. "Ma - ha aggiunto - noi abbiamo comunque bisogno di nuovi sistemi economici e di nuove idee".