Cr7-Juve: storia di un grande flop.

juveronaldo(ASI) Estate 2019 per circa 100 milioni e con 30 milioni netti a stagione Cristiano Ronaldo lascia il Real per arrivare alla Juve e conquistare l’ossessione Champions.

Dopo tre anni seppur con 101 goal in 134 partite e record personali bruciati, il risultato per la Juve è stato piuttosto misero considerando il capitale investito. Due scudetti, due Supercoppe e una Coppa Italia, due eliminazioni agli Ottavi di Champions, una ai quarti.

L’arrivo di Cr7 fu il punto di scontro tra il cauto e lungimirante Marotta e l’ambizioso Paratici. Marotta finora aveva creato con poco uno squadrone che aveva costruito una squadra da sette scudetti, quattro coppe Italia, due finali di Champions e aveva riscoperto Pirlo, lanciato Vidal, Pogba, preso a pochissimo Tevez. Higuain fu l’unica eccezione, ma inizialmente il Pipita faceva il suo. La crisi di quest’ultimo fu acuita proprio con Cr7, sentendosi messo ai margini e scaricato. Stessa crisi ha dovuto gestire Dybala, che ha dato lungo a un duro e finora non concluso braccio di ferro per il rinnovo. Cr7 non faceva parte di una squadra, ma voleva la squadra al suo servizio, sia Allegri inizialmente, che Sarri e Pirlo hanno dovuto subire la sua presenza e adattarsi a lui, condizionando gli altri.

Nessuno discute che Cr7 sia un campione, ma ha ormai trentasei anni, non ha più il ritmo partita di qualche anno fa e pretendere di giocare tutte le partite era eccessivo, così come battere sempre le punizioni a discapito prima di Pjianic e poi Dybala realizzando solo una rete in tre anni su calcio piazzato. Cr7 ha trattato la Juve da squadra minore, snobbando il suo blasone e cosa ancora più grave che la Juve glielo abbia permesso. Dei tantissimi campioni bianconeri nessuno ha mai avuto i privilegi di Cr7 né Del Piero, Trezeguet, Ibraimovich, Zidane, Nedved e ciò non fa bene a una squadra.

L’episodio della panchina a Udine era un segnale non di Allegri a Cr7, ma del portoghese alla Juve che ormai si era stufato. Poteva esserci un bel congedo con quel goal alla fine, ma il Var ha voluto cambiare le cose e far presagire un finale amara.

Cr7 è sicuramente uno dei calciatori più importanti della storia del calcio, ma non il più significativo della Juve. Questa è la cosa. Se ha lasciato un segno indelebile a Madrid e a Manchester, dove è ritornato, a Torino non sarà ricordato come un Del Piero, un Platini ed è stato meno incisivo e vincente persino di Fabrizio Ravanelli, che il suo timbro nell’ultima vittoria europea la mise.

Forse con l’addio del lusitano, la Juve troverà sé stessa e non sarà più la squadra di Ronaldo, ma di un gruppo che dovrà riplasmare Allegri. Tecnicamente la Juve rischia di uscirne seriamente indebolita, solo rafforzata economicamente, tuttavia il calcio non è uno sport di solisti ma di squadra e questo Cristiano Ronaldo, dall’alto di tutti i suoi record, forse ancora non l’ha capito. In fin dei conti i campioni passano, la Juve rimane.

Ultimi articoli

Tabacco in Umbria: la storia e i riflessi della filiera

(ASI) - Promuovere una riflessione sulla storia della filiera del tabacco in Umbria significa, oltre ad evidenziare il forte contributo economico e sociale nel settore agricolo regionale, sottolineare il radicamento ...

Perugia elezioni amministrative. Fratelli d’Italia presenta la lista: 32 nomi tra conferme e new-entry. Prisco: «Noi partito centrale a Perugia». Appuntamento domenica alle 10 alla Sala della Vaccara

(ASI) Perugia - Si svolgerà domenica 5 maggio la presentazione della lista di Fratelli d’Italia che sostiene la candidata sindaco Margherita Scoccia alle prossime elezioni comunali di Perugia.

Catania. Elezioni Aci Castello, Forza Italia a sostegno del sindaco Scandurra

(ASI) Catania - Siglato il patto politico fra Forza Italia e la coalizione dell'uscente sindaco di Aci Castello Carmelo Scandurra, in vista delle Amministrative dell’8/9 giugno nel Comune catanese.

Sud, Sibilio (M5S): stop decontribuzione è scippo al futuro del meridione

(ASI) “Apprendiamo con grande preoccupazione la decisione del governo Meloni di smantellare ‘decontribuzione Sud’, lo sgravio contributivo approvato dal governo Conte durante la pandemia che ha favorito l’assunzione ...

Istat, Calandrini (FdI): I numeri di un governo che funziona

(ASI) “Tasso di occupazione al 62,1%, un nuovo record per l'Italia, con una crescita degli occupati di 70.000 unità a marzo rispetto al mese precedente. I dati diffusi da Istat sono il ...

Bagliori di calcio tra Europa e Campionato in attesa dei verdetti. La riflessione con vista di Sergio Curcio

Bagliori di calcio tra Europa e Campionato in attesa dei verdetti. La riflessione con vista di Sergio Curcio

Economia Italia: Disoccupazione ancora molto alta al Sud. La riflessione dell'economista Gianni Lepre

Economia Italia: Disoccupazione ancora molto alta al Sud. La riflessione dell'economista Gianni Lepre  

Voucher per le imprese: incentivi per chi si aggrega

(ASI) Oggi unirsi conviene con le professioni infatti costituendo una società è previsto un voucher di 50.000 euro per l’acquisto di beni strumentali più un contributo a fondo perduto fino al 70% ...

Libertà di stampa - Vice Presidente del Senato Mariolina Castellone: difendiamo l'art. 21 della Costituzione

(ASI) "Nella Giornata Mondiale per la libertà di stampa, difendiamo l’art. 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni ...

La fine dell'Impero degli Asburgo e l'Europa che non trova più pace

(ASI) Vienna - La base dell'Europa dei popoli e delle nazioni, come la conosciamo oggi, nasce nella Tarda Antichità e/o primo/alto Medioevo, tra il V e il VII ...