Una Coppa da vera Juve.

CoppaItalia(ASI) La stagione travagliata della Juventus alla fine porta due titoli. La Coppa Italia si aggiunge alla Supercoppa italiana di gennaio e porta il secondo trofeo all’esordiente Pirlo. Dopo la brutta eliminazione in Champions per mano del Porto e un campionato deludente i bianconeri battono con una prova autorevole un’Atalanta combattiva e in palla, regalando l’ultimo trionfo a Buffon, che raggiunge il record di Roberto Mancini e Stankovic di sei Coppe Italia vinte e addirittura a distanza di 22 anni quando la conquistò con il Parma insieme a Enrico Chiesa, padre di Federico.


Proprio il giovane Chiesa è stato il mattatore finale di una sfida combattuta ed equilibrata che ha visto la Juve soffrire nel primo tempo e dominare nel secondo.

Pirlo mette, come al solito, una formazione insolita con Buffon, Cuadrado, De Ligt, Chiellini, Danilo dietro, Chiesa, Rabiot, Bentancur, McKennie a centrocampo, Kulusevski sulla trequarti e Ronaldo davanti. Gasperini risponde con Gollini davanti a Toloi, Palomino, Romero, Hateboer e Gosens sugli esterni, Freuler, De Roon, Pessina, Malinovskyi dietro alla punta Zapata.

La Dea parte fortissimo al 2’ Zapata porta a spasso De Ligt serve Palomino che si inserisce, ma Buffon c’è. Dopo due minuti sempre Zapata si smarca da De Ligt e Cuadrado e sfiora il palo. La Juve prova a reagire con Kulusevski che all’’8 prende campo, serve McKennie, ma la difesa interviene. Al 11’ pasticcio dell’americano Pessina entra in area, ma Rabiot tempestivamente interviene e salva: dubbio per un contatto in area, ma l’arbitro Massa non ravvisa il fallo. L’Atalanta riprende forza, la Juve compie diversi errori e al 24’ Freuler, servito da Pessina, lambisce il palo di poco. Alla mezz’ora Cuadrado recupera con un intervento deciso, al limite, un pallone Kulusevski s’invola, serve Ronaldo, fermato dalla difesa, ma McKennie ridà palla allo svedese che con un bellissimo piattone insacca Gollini. La Juventus, come una provinciale, colpisce letalmente nell’unica vera occasione. Gli uomini di Gasperini non demordono e al 41’ Rabiot perde palla, con un inserimento al limite di Freuler, Hateboer serve Malinovskyi che con un bolide supera Buffon. Massa usa lo stesso parametro per entrambi i goal e li convalida entrambi, nonostante i dubbi. L’Atalanta nella prima frazione capitalizza meno di quanto creato, ma raggiunge un giustissimo pareggio.

Nel secondo tempo però cambia qualcosa. Dopo un clamoroso salvataggio di De Ligt su Romero, che lo travolge al 51’, la Juve prende le redini del gioco. Al 57’ Chiesa serve Kulusevski, che s’inserisce tra i centrali, ma Gollini si supera. Lo svedese sempre in palla, crossa poi per CR7, ma è debole il colpo di testa. Il portoghese con un colpo di tacco al ’59 smarca Chiesa che colpisce un palo clamoroso. Gasperini tenta di correre ai corri ripari Pasalic e Muriel per Pessina e Malinovskyi (ammonito), ma i due giovani bianconeri Kulusevski e Chiesa duettano e alla fine l’ex Fiorentina si trova solo davanti al portiere e insacca. L’Atalanta subisce il colpo e sembra avere finito la benzina, Pirlo tiene i ranghi fa solo due cambi Dybala per Chiesa, subito dopo il goal e Bonucci e Kulusevski. Gasperini inserisce Ilicic e Djimsiti per Hateboer e Toloi per una trazione ultraoffensiva. La partita si incattivisce vengono ammoniti Romero, Freuler, De Roon e addirittura viene espulso Toloi, già uscito, per proteste. La Juve potrebbe fare il terzo goal con una galoppata di Cuadrado, che serve Cr7 che prova a tenere palla malamente.

Alla fine la Juventus la spunta con forza e onore. Qualche recriminazione di Gasperini, ma è stata una partita combattuta e dove l’Atalanta paga forse l’inesperienza delle finali come nel 2019 contro la Lazio. I bianconeri collezionano la quattordicesima Coppa Italia, conquistano la finale di Supercoppa contro gli acerrimi rivali dell’Inter. Pirlo potrebbe raddrizzare una stagione finora amara, la peggiore degli ultimi 10 anni, ma intanto si è portato due trofei ed eguaglia Mancini come allenatore esordiente ad aver vinto la Coppa Italia. L’ultima di campionato però sarà decisiva per la stagione attuale e la prossima non basterà vincere con il Bologna, ma sperare in un favore dal Verona contro il Napoli oppure dalla stessa Atalanta contro il Milan, facendo involontariamente che ancora Gasperini sarà l’uomo chiave per le sorti del futuro bianconero. Ultima prova per Pirlo, che può però contare su un gruppo ritrovato, che comunque sancirà la fine di un ciclo la B-B-C (Buffon, Bonucci, Chielllini) si congeda con un ultimo trionfo, congedando l’highlander Buffon e con Chiellini ancora in sospeso.

Daniele Corvi -Agenzia Stampa Italia

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