(ASI) Perugia - "Il Partito Comunista è sceso in piazza oggi per sostenere la lotta degli Operatori Sociali Autorganizzati - O.S.A. in vertenza contro ARCI. Il comunicato divulgato qualche giorno fa dagli operatori denuncia condizioni di lavoro vergognose, con contratti di collaborazione volti a nascondere quello che a tutti gli effetti era lavoro subordinato, privato però delle più basilari garanzie.
Il Partito Comunista sostiene la lotta di questi lavoratori e ritiene non solo giusto ma soprattutto necessario denunciare questo sistema basato su reti amicali, favori personali, silenzi complici ed omertà che vede coinvolto gran parte del centrosinistra perugino e umbro. Un sistema che danneggia innanzitutto i lavoratori, costretti a lavorare con quello che è stato correttamente definito un cottimo di persone, resi precari e quindi ricattabili, scaricabili perché sostituibili. Un sistema che specula su diritti sociali che dovrebbero invece essere garantiti e non soggetti a logiche di mercato. Un sistema le cui radici sono da ricercare nel processo di privatizzazione dei servizi sociali e del welfare messo in atto ad ogni livello dai diversi organismi pubblici. Un sistema che permette di demandare a privati, tramite bandi di gara al ribasso, la gestione di una materia di cui lo Stato sceglie deliberatamente di lavarsi le mani.
Riteniamo corretto l'invito all'aggregazione fatto da questi lavoratori tramite il loro comunicato. Siamo tutti un'unica classe: è di questo che dobbiamo prendere coscienza per affermare le nostre istanze in modo che possano essere sentite e condivise. Solo l'unità dei lavoratori può renderci forti contro la classe degli sfruttatori, dei padroni, di quelli che Marx definiva capitalisti e che oggi si chiamano ARCI, Nestlé e in mille altri modi.
Riteniamo però che non basti la creazione di altri comitati, associazioni e sportelli sociali: il mutualismo e l'associazionismo, per quanto onorevoli negli intenti, non fanno che frammentare ulteriormente le forze messe in campo. Noi del Partito Comunista siamo fermamente convinti che solo con l'unità dei lavoratori e con l'organizzazione in un sindacato di classe si potrà arrivare al rovesciamento di questi rapporti di forza che oggi ci vedono deboli, sottomessi e sfruttati perché divisi".