(ASI) L’Associazione Umbriaperta batte un colpo. Se il panorama politico ufficiale non sembra dare grossi segnali di vitalità, la tanto invocata società civile sembra non volersi rassegnare all’inerzia. Così, l’associazione nata nel 2012 per dare un contributo di analisi ed elaborazione sui temi sociali, culturali ed economici più sentiti dalla comunità umbra, ha voluto far sentire la sua voce.
L’occasione è stata una serata conviviale ad Assisi, convocata dal Presidente Nicola Miriano e molto partecipata dai soci, ma anche da non iscritti, tra cui numerosi imprenditori e professionisti. Nel corso della riunione si è deciso di rilanciare l’iniziativa attraverso una serie di iniziative da tenere in autunno. Gli argomenti da trattare saranno locali e nazionali. Tra i primi, un’analisi a tutto tondo delle problematiche di Perugia: della città capoluogo verranno analizzate le problematicità e le positività del tessuto sociale ed economico. E, poi, i temi delle riforme, da quella istituzionale dell’abolizione delle Province, a quella elettorale: con una marcata accentuazione sulla necessità di attuarle -profonde e senza ulteriori rinvii- perché indispensabili alla ripartenza del Paese. Ma anche le riforme regionali saranno messe sotto la lente di ingrandimento in apposite iniziative pubbliche. Sia quelle già fatte (anzitutto quella della sanità) sulla cui portata aprire una riflessione attenta. Sia quelle annunciate, come la riforma degli assetti istituzionali endoregionali, nel senso di una vera semplificazione, che al momento non ha ancora preso forma. Sia quelle sollecitate dal basso, come l’abolizione dei vitalizi dei consiglieri regionali, richiesta da diecimila umbri che hanno firmato la petizione promossa da Cisl, Legambiente, Cittadinanzattiva e Libera. E, sull’Umbria, l’associazione intende poi promuovere una riflessione con il mondo produttivo e del credito sulla situazione economica, anche alla luce degli ultimi, dati allarmanti di Unioncamere su occupazione, mortalità delle imprese e ruolo delle banche. Gli appuntamenti in cantiere, cui si sta già lavorando, come trapela da dentro “Umbriaperta”, saranno di “alto livello e con personalità di spessore “nazionale e internazionale”. Lo scopo? “Dare un contributo serio e non rituale alla discussione, invitare la politica, le istituzioni e la società tutta a studiare a fondo le cose e a riflettere sull’esigenza di cambiare approcci e proposte”, ci dice un partecipante all’incontro. Non va oltre, ma questo basta per capire che, per “Umbriaperta”, nella situazione attuale, la pesca è più fruttuosa se ci allontana dalle solite rotte e si ha il coraggio di navigare in mare aperto. Il che potrebbe anche voler dire che la politica ufficiale non è ritenuto né un interlocutore unico, né il parente prossimo cui perdonare bonariamente qualsiasi mancanza.
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