(ASI) Non si può certo dire che la politica in questi anni non si sia occupata di gioco d'azzardo. In modo trasversale all'interno di tutti i principali partiti si è alzata forte la voce dei parlamentari che sottolineavano la gravità del fenomeno e dei rischi che comporta per la popolazione. Ma ben più forte si è rivelato il sussurro che ha legato la politica agli interessi connessi all'industria del gioco d'azzardo. Partiti politici e singoli parlamentari direttamente sostenuti dalle industrie del gioco, contratti legati a fondazioni riconducibili ai partiti, ministri che – usciti dalla politica – divengono presidenti o direttori di industrie di gioco d'azzardo, partiti che detengono direttamente quote di aziende operanti nel business dell'azzardo, parlamentari che nei governi liberalizzano nuove proposte di gioco e che poi finiscono la carriera politica per iniziare quella nelle aziende dell'azzardo...
Su questi legami la Campagna Mettiamoci in gioco vuole interrogare i candidati alle prossime elezioni politiche per chiedere loro di sottoscrivere un documento di regolamentazione del fenomeno in otto punti.
Avendo anche presente che il rapporto tra costi e benefici per l’economia e le finanze pubbliche è ancora tutto da chiarire.
Programma
Introduce e coordina
Don Armando Zappolini, Campagna “Mettiamoci in gioco”
Saluti
Attilio Simeone, coordinatore “Insieme contro l’azzardo”
Interventi
Politica e gioco d’azzardo: poche luci e molte ombre
Matteo Iori, presidente Conagga
Azzardo di Stato, recessione economica e debito pubblico
Maurizio Fiasco, Consulta Nazionale Antiusura
Il sistema di cura: livelli essenziali e finanziamento
Maurizio Fea, FeDerSerD
L’appello “Un limite all’azzardo”: cosa chiediamo ai candidati
Pierpaolo Romani, coordinatore Avviso Pubblico
Intervengono i candidati
Emanuela Baio, Vannino Chiti, Renzo Ulivieri